venerdì 28 febbraio 2020

MAL DI MARE

6)..... Ebbene si finalmente a venezia ,ma il posto dove dovevamo scaricare il nostro olio combustibile(un semi liquido nero puzzolente) era molto più in la della città , chiesi a CHECCO (francesco Galluppo )un marinaio siciliano che viveva a porto Marghera con la famiglia dopo essere stati deportati in tempo di guerra,lui mi spigava tante cose della sua vita e del suo lavoro sulle navi e i tanti porti che aveva visto in giro per il mondo. Il molo per scaricare era quella della Decal una delle centrali elettriche di VENEZIA l'altra era in un posto chiamato Fusina dove a qualche decina di metri c'era il pontile di un campeggio,ormai ormeggiati inizio lo scarico ..mi guardavo intorno,centinaia di navi ,non avevo mai visto tante di fronte al nostro molo c'era la Montedison con tante navi ai pontili e un fumo giallo che si levava in cielo avvelenando la zona,la sera finalmente libero, lavato e vestito con i migliori abiti che mi ero portato . ebbi permesso di scendere e mi incamminai verso il paese,molto piccolo per dire la verità ma chiedendo informazioni per come arrivare a Venezia mi incamminai verso il ponte di Mestre che collega la terraferma a Venezia non avevo mai visto un ponte cosi lungo e cosi grande .mi fermai ad osservarlo da lontano,era l'unica possibilità che avevo per raggiungere Venezia, mi incamminai come un disperato non conoscevo niente.ma per fortuna un signore che faceva step, mi disse di aspettare che arrivava bus .e cosi fu, arrivai al piazzale Roma un posto incasinato di auto gente e traghetti che partivano per ogni posto,io non avevo molti soldi (non avevamo preso paga) e già avevo pagato autobus poi preso caffè al bar .quindi come un pesce fuor d'acqua seguivo la gente e i turisti che in fila andavano nella stessa direzione,fu cosi che guardavo posti bellissimi attraversando ponti sul canale dove barche vaporetti e bettoline (cosi chiamano le piccole barche che trasportano i materiali) fui affascinato dal ponte di Rialto, dall'Accademia,dal teatro la Fenice,da palazzi bellissimi che ricordo aver visto nei miei libri di storia...mi fermai qualche minuto a campo S.Margherita dove in seguito sarebbe stato il mio punto di riferimento,per un momento mi smarrii non sapevo dove andare in quel punto c'era poca gente chiesi ad un signore la direzione per S.Marco (beccai un inglese) e lui nella sua lingua mi spiego ''segui i mattoni sul pavimento,sono messi a spiga di grano .. seguendo la punta e ti porterà alla piazza da qualsiasi posto di Venezia ti trovi''..meglio del GPS di oggi quell'inglese.( mi veniva da ridere a pensare beccare uno straniero che sa cose meglio della gente che ci abita seguendo i mattoni non tralasciando di ammirare i ponti i canali le case bellissime ma allo stesso tempo annerite dal corso del tempo,sbucai di colpo in piazza San Marco qualcosa che solo chi ci è stato può capire, migliaia di persone il grande campanile e la facciata della chiesa.. tutt'intorno i bar con tavolini fuori, rimasi senza fiato.visto di sera era ancora più bella . con migliaia di luci,arrivato in fondo a destra della chiesa un altra piazza con il palazzo dei dogi e due colonne in fondo con dei leoni sopra e finalmente vidi le gondole.le avevo viste qualche volta in film o in foto sui libri ma dal vero erano bellissime ma tetre con il loro colore nero lucido, chiesi come si chiamava quel posto e mi dissero Riva Schiavoni tanti vaporetti che con le loro onde invadevano le banchine e facevano sballottare le gondole da una parte all'altra, sulla sinistra c'era un grande ponte mentre lo attraversavo decine di persone facevano fotografie .. chiesi ancora mi dissero è il ponte dei Sospiri, io lo conoscevo dalle mie letture,è il ponte che i condannati attraversavano dal palazzo dei dogi per finire ai Piombi le carceri veneziane al tempo dei dogi.ormai si era fatto tardi cosi decisi di ritornare alla nave, mi ci volle un buona ora,un senso di tristezza mi avvolse quando salendo la scaletta mi passava d'aventi agli occhi le meraviglie che avevo visto ,promisi a me stesso la prossima volta sarei ritornato per conoscere tutto di quella città che mi aveva emozionato.La mattina dopo ripartimmo per Ravenna . Checco mi disse che saremmo ripartiti alla volta della sicilia .......ma questa è un altra storia

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