VIAGGI DI DARIAN IL PASHA
cap.3°-DA LARA AD OLNI
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DARIAN AD OLNI |
La fuga da Cartassa ormai in macerie, aveva reso la mia vita molto triste, tutto il mio mondo costruito per un futuro felice era crollato, i miei sogni le mie aspettative di diventare grande in quella città, trovare una compagna, avere dei figli da crescere e renderli grandi, io nascondevo le mie origini Reali, da quando piccoli, Io e mio fratello Orlando fummo salvati Io e mio fratello orlando da una schiava fedele, e portati con molta fatica a Korat nella regione di Scendi, ormai ero grande avevo già fatto il mio Pellegrinaggio al Santuario, e potevo ritornare a lavorare tranquillo.
La vita nella città di Lara non fù molto felice, mi mancava la mia citta di adozione Korat e mi mancava mio fratello Orlando, pensavo sempre al mio ritorno e già mi immaginavo l'incontro con lui dopo tanti anni, ci eravamo persi di vista dopo essere andato all'università di Olni per diventare Scribe e Magistrato, lui qualche anno più di me dopo aver lavorato a Olni, parti per il Nord e non ci incontrammo più.
Stavo organizzando la mia partenza per raggiungere la regione di Shendi, non avevo più notizie di mio padre il notaio di Ship Rock, il grande porto di Korat lui ci aveva adottati appena arrivati, avrei poi saputo essere morto di una grave malattia, mi rimaneva mio fratello Orlando, da quando ero partito per il pellegrinaggio verso il Santuario molti anni fa, non l'avevo più rivisto, mi manca la famiglia, mia madre fu catturata e uccisa dalle Talunes, mentre andava al fiume fuori le mura.
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LA GRANDE CITTA' DI OLNI |
Seppi dalle guardie che una carovana partiva, andava verso l'Oasi di Farad per poi proseguire verso l'Oasi di Nine Wells, da li avrei potuto decidere quale percorso sicuro intraprendere per raggiungere la regione di Shendi, la mattina di buon ora salutai tutti a Lara, la prima tappa sarebbe stata l'Oasi delle quattro palme.
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L'OASI DI CARTASSA |
In quell'Oasi avrei conosciuto il principe il Principe El Nasser e la principessa Ahziz, ci innamorammo a prima vista e passammo insieme dei momenti bellissimi, quando partii, la lasciai in lacrime alla sua finestra, non ebbi il coraggio di girare lo sguardo verso di lei, ma una lacrima scendeva lungo il mio viso, ormai bruciato dal caldo sole del deserto.
Dopo quasi due Mano di cammino sotto il caldo sole, finalmente raggiungemmo l'oasi di Farad, mettemmo le tende subito fuori le mura, io mi limitai a riposare, dopo essermi lavato in una vasca di fortuna, aspettando il giorno dopo per decidere quale percorso era più sicuro fare, dalle mie mappe risultava che le strade erano tre, andare verso le montagne del Ta Thassa, attraversando le terre del popoli dei Vagons, ma valicarle era un avventura troppo rischiosa, in pochi riuscivano a compiere se non Contrabbandieri o Selvaggi, un altra possibilità era quella di attraversare la grande foresta di Shendi, ma dovevo costeggiare le montagne del Voltai Range, difficilmente ne sarei uscito vivo, era il territorio delle Talunes e delle Panther, donne selvagge senza scrupoli che uccidevano anche per una pelle o un vestito, o solo per il gusto di uccidere, cosi consigliato dal Capo delle guardie, decisi era meglio andare verso il fiume Wosk, tenendomi lontano dalla citta di Ar, da tempo in lotta con Shendi, e raggiungere la citta di Olni, passando per la citta di Vonda, poi prendere una nave che scendesse fino al mar di Thassa per raggiungere Brundisium, da li prendere una carovana per Shendi, costeggiando la costa sulla nuova strada per Bazi e di li a casa.
Il tempo passava dopo molte e molte Mano raggiungemmo la citta di Olni, una grande città, con cancelli altissimi in ferro ricavate dalle estrazioni delle miniere che in quella zona erano prolifiche, alla porta centrale chiusa da una grande grata e da un ponte levatoio il Capitano delle guardie ci indico la strada per raggiungereARA la taverna, li trovai una kajira, della citta di nome Eshe, che mi fece accomodare, mi chiese cosa volessi bere, dissi portami del Paga fresco e qualche biscotto, dopo essermi rifocillato mi assegno una stanza al piano superiore della taverna, in attesa di incontrare il capo degli Scribi sir Robert, che avrei incontrato il giorno dopo, non prima di essermi incontrato davanti al cancello con lady Lucy (RIP) Ambasciatrice, e mia maestra insieme a lady Janette(RIP) molti anni prima, Lei mi presento al capo degli Scribi, dopo avergli raccontato dei miei studi e dei miei viaggi da Ambasciatore di Shendi, mi assegno un lavoro da Magistrato, io avevo laurea da Magistrato, Scribe e Avvocato, ero felicissimo avrei potuto guadagnarmi le piastre necessarie per il mio viaggio di ritorno a casa. |
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LARA |
Chiesi al costruttore di assegnarmi una casa degna del mio rango, e dopo avermi mostrato varie possibilità, sia in città che fuori le mura, quindi scelsi una bellissima casa su un promontorio vicino al grande faro, una casa molto grande con un bellissimo girdino e lontano dal frastuono del porto.
Mi ambientai bene in quella grande Citta con le sue cinque torri, conobbi tutti i cittatini e tutte le strade, avevo l'ufficio in un viale dove si affacciavano vari negozi, tra cui la panetteria, mi invaghii di una Panettiera, ma lei visti gli scarsi guadagni scappo via con un ricco mercante, anche il macellaio era una donna forte e dura dal suo lavoro, ma niente di più.
Ero spesso al grande portico di fronte al cancello proprio vicino alla taverna, mi intrattenevo con il guaritore, anche se in città c'era più di uno, un giorno lui parti con una donna di passaggio si era innamorato di lei a prima vista e la segui, alla città Thentis.
Un giorno mentre ero seduto come al solito sotto il portico su un bel divano comodo sorseggiando una tazza di Vino Nero, successe qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita, vidi uscire dalla casa del Comandante delle guardie poco lontano, una schiava ferita che lasciava tracce di sangue sulla strada, lei entro nella taverna, io corsi a soccorrerla mentre ordinai ad una guardia di allertare una Guaritrice, mi avvicinai alla ragazza sanguinante aveva le mani sull'addome dove presumibilmente era stata accoltellata, gli chiesi chi l'aveva ferita, ma in quel momento arrivarono il Comandante con una Guaritrice a me ostile, che ordino di portarla all'infermeria, proprio mentre la giovana diceva il nome del feritore, io capii solo le prime lettere che somigliavano a quelle del Comandante, ma alcune guardie la presero e la portarono via, mori di li a poco senza che potessi interrogarla.
La Guaritrice firmo la morte, e il Comandante archivio il caso, non potetti far altro che accettare, d'altronde il comandante era il figlio della Ubara, ero Io contro tutti, volevo punire il colpevole ma tuttti mi sconsigliarono di farlo, e dopo averci pensato su per molto tempo decisi di partire e riprendere il mio viaggio per Schendi ...........continua
darianeditor
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