LA SCHIAVA RAFFI
Ormai mi ero stabilito nell'oasi di tashid, avevo aperto la sede della gazetta di Gor, e vivevo tranquillo, Mia nipote Dara era partita dopo avermi fatto visita proveniente dalla citta di Jasmine, ma il caldo del Thahari il deserto di Gor, mal sopportava nei suoi lunghi vestiti e coperta anche il viso e la testa, ha cercato di resistere ma alla fine e ripartita, lasciandomi solo ancora.
Lady Mae mi ha assegnato una bella casa nella zona residenziale, certo non e il palazzo che di solito avevo come Emiro o Magistrato ma ci sto bene, io non avevo mobili adeguati e lei ci ha pensato nell'arredarmi la casa in un modo decente, sono contento di questo.
Ieri un mercante di passaggio con la sua carovana mi ha portato un messaggio da mia nipote Dara, mi diceva che lei tornando a Jasmine, si era fermata alla città di Varn, mi diceva dellla bellezza della città della sua grandezza e dall'accoglienza avuta, e dalla felicità di aver ritrovato le sue sorelle Betty e Mimi, loro erano arrivate qualche giorno prima, Betty che spesso mi riforniva con i prodotti della sua fattoria, ha venduto tutto e ora e in cerca di un posto dove vivere e lavorare.
Dara mi diceva inoltre che lei si era ricongiunta con il suo corteggiatore Sigmund, e cercavano casa per vivere insieme, invitandomi ad andare in quella città per conoscere il compagno e dare la mia approvazione.
Non ci pensai due volte, presi il mio Tarn dal terrazzo volai fino a raggiungere la citta di Varn, fui felice che ad accogliermi ci fosse sir Abraham, il vecchio Magistrato mio amico, e dopo avermi fatto visitare la città si congedo augurandomi di passare un buon tempo li e di pensare ad una vacanza con mia nipote, passammo la serata all'Inn tutti insieme poi passammo il resto della notte cercando una casa dove alloggiare, ma finimmo alle stanze dell'inn.
Il giorno dopo mi alzai di buon ora e passeggiando per le vie con grandi palazzi trovai un bellissimo giardino con un laghetto, mi fermai su una panchina a pensare prendendo appunti del mio viaggio, mentre ero assorto non mi accorsi che una bellissima schiava si era inginocchiata al mio fianco aspettando un mio ordine, quando vide che la guardavo si scuso dicendo di non avermi disturbato con il suo saluto, dopo avermi servito una coppa di Vino nero, gli chiesi prima di danzare per me, poi gli dissi di riposarsi e raccontarmi la storia della sua vita, lei inizialmente era restia a parlare, raramente una schiava parla con un master, ma io amo conoscere la vita di tutti e la loro esperienza nel Pianeta Gor.
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lei si mise comoda e incomincio il racconto:
Bene, quando ero
giovane sapevo di essere diversa dagli altri bambini che giocavano
liberamente lei invece si limitava a guardare, non le interessava,
l'unica cosa che aveva in mente era rendere felici i suoi genitori.
puliva, cucinava, era la cosa migliore che poteva fare, ed era il
meglio che faceva.
Non si avventurava mai in giochi pericolosi
perché scontentarli li avrebbe fatto soffrire, così man mano che
cresceva, questa strana sensazione dentro di lei non scompariva,
diventava sempre più forte, tutto il tempo i miei genitori lo
passavano lavorando duro per rendermi forte, indipendente, saggia e
ben informato, dicevano che serviva per spezzare la maledizione in
modo che avessi successo
Non sapevo di cosa parlassero più
forte era il mio bisogno di renderli felici più avevo bisogno di
sapere, così andai all'università e diventai ricercatore in
diritto, ma non ero mai felice ci provai ma ero molto solo poi mia
madre si ammalò gravemente me lo ha detto nel suo ultimo giorno
raffi non arrabbiarti con noi, ci abbiamo provato, sarai libero solo
se tornerai a casa. Sei stato portato da noi da uno schiavista su
Gor. Disse che se qualcuno avesse saputo che il suo schiavo avrebbe
partorito, sarebbe stato ucciso e anche lui avrebbe perso il suo
schiavo. quando ti ritroverai sarai libero quindi ho fatto delle
ricerche e ho guardato anche se non sapevo cosa stavo cercando un
giorno al mercato ero attratto da questo strano uomo parlava una
lingua diversa ma parlava anche inglese Mi ha attirato con Il suo
potere e le mie viscere esplosero presto fui portato via e quando mi
fu tolto il cappuccio dalla testa ero in questa terra che chiamano
Gor vidi altri piangere e lottare cercando di ottenere ma per la
prima volta il mio cuore era a mille pace, il mio dolore stava
andando via.
Vidi il cerchio
nella sabbia e alzai lo sguardo verso l'uomo con la frusta prima che
fosse detta una parola saltai dentro ballando come una farfalla
provai una gioia che non avevo mai conosciuto poi capii di cosa
parlava mia madre mentre ballavo mi strappai la gonna sentendomi
libero, poi sono caduto in ginocchio e ho implorato di essere
mantenuto
essere tenuto per la prima volta ho sentito un collare
intorno al collo la sicurezza e l'incolumità mi hanno portato pace
mentre la mia pancia ardeva di gioia e passione il desiderio di
essere me non era più ferito ma mi ha guidato giorno dopo giorno. Mi
ha addestrato nei Suoi canili per essere pienamente me stesso e per
compiacere il Libero, poi un giorno diventò freddo e distante il suo
cuore si unì alla maestra Camilla, lei era amareggiata ma non lo
dava a vedere. Il suo amore per lui si è trasformato in rabbia e
gelosia per l'attenzione dell'uomo spesa per uno schiavo, quindi sono
stato scacciato nella foresta con il colletto sbloccato. ho passato
due anni vagando e girovagando lungo le rive del Thassa sotto la
sicurezza del bosco stanco e vuoto con poca forza volevo solo essere
me stesso. ho visto le porte di Varn e le ho scosse con tutta la
forza che avevo. e il Maestro Ember è venuto e sono caduto in
ginocchio implorando la protezione del suo canile.
Quel giorno il
mio cuore cominciò a guarire e a cantare di nuovo. ero così felice
di servire non importava che ero uno schiavo di città stavo
compiendo il mio destino ballavo nella taverna di notte e pulivo la
città di giorno poi di nuovo notai che ero diverso dagli altri e
cominciai a dubitare e vagabondavo di nuovo nel bosco questa volta mi
sono perso e non sono riuscito a ritrovare la via del ritorno dopo
tre cicli di lune il Maestro mi ha trovato e mi ha riportato al suo
canile
La città è cambiata. I membri sono tutti volti di
estranei per me, ma io sono a casa. ho di nuovo un fuoco e una voglia
matta di servire e ora mi siedo davanti a Te oggi sperando di non
averti fatto addormentare
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