RACCONTI D'ESTATE-
da bambino 7
L’estate era ormai arrivata e gia si pensava alle vacanze,non che avessi molti soldi ma qualcosa da parte lo avevo messo.
Lavoravo a Verdegiglio gia da sei mesi, e a parte quello che davo a mio padre e quello che mi serviva per la moto, il resto lo mettevo da parte, mi guardavo bene da darlo a casa, pensate che più di due anni di navigazione sulle navi, mandavo a casa quasi tutto lo stipendio, poi diventato marinaio ne mandavo anche di più, ma tornato a casa mio padre disse:
– I soldi sono serviti per pagare la nuova casa –
Aveva comprato casa in via Vecchia S.Francesco da Paola, un nuovo quartiere, sorto dove prima c’era il grande mulino a vapore, a Monopoli chiamavano Mulino a Fuoco,nella zona verso Porto Bianco-dopo le case popolari.
Dicevo, avevo un pò di soldi da parte,e pensavo continuamente dove sarei potuto andare in vacanza, in principio pensai a Ravenna, avevo ancora il mio amico Mario,ma dopo diversi tentativi per rintracciarlo, risultati vani cambiai idea, pensavo a Venezia li mi ero trovato bene, forse alla mia vecchia pensione, una stanza per me l’avrebbero avuta.
Un giorno parlando con mio fratello maggiore, il musicista che era a casa di ritorno dall’Olanda, disse:
-Io devo andare in Svizzera per ritirare gli strumenti musicali che ho lasciato alla casa del bassista che abita a Morges, se vuoi organizziamo-
In un primo momento, non mi attraeva tanto l’idea della Svizzera, poi anche il nostro amico Cosimo-la droga- il batterista dei Lovers, disse che anche lui sarebbe venuto, cosi incominciammo i preparativi per la partenza. Non avevo molta roba e poi in vacanza non ero mai stato e non sapevo cosa portare, chiesi a mio fratello e disse: -non portare niente tanto negli alberghi trovi tutto, se serve qualcosa la compriamo-.
Il dieci Agosto era domenica, giorno della partenza, prendemmo il treno la mattina per Milano, quello delle nove, molto felici, durante il viaggio conobbi una Francesina davvero carina,si chiamava chantal ed era di Lille, era stata in vacanza nel Salento, ritornava a casa, parlammo di tutto specialmente di poesia, anche a lei piaceva Sartre, Pavese e Prevert, aveva un libro di Prevert con le poesie tradotte in Italiano disse:
-mi serve per imparare la lingua Italiana -
Arrivammo a Milano nel pomeriggio tardi, salutai Chantal la francesina, dopo un lungo bacio prendemmo appuntamento per l’anno dopo, sarei andato a trovarla a Lille, mi avrebbe ospitato a casa sua,ma l’anno dopo io ero in Marina, ad Ottobre partii militare. Cambiammo treno. prendemmo quello per Ginevra,, ma saremmo scesi prima in un paese che si chiamava-Sierrè- prima di Montroux , in pratica sulle montagne di Sierrè c’era la zona turistica di Montanà, si prende funivia e si sale in cima, dove tra l’altro anche Sofia Loren con il marito Carlo Ponti avevano la villa. Arrivammo che ormai era scuro, ma per fortuna loro avevano l’ora legale, mettemmo orologio indietro di un ora e trovammo pensione aperta, ci sistemammo cenammo e andammo a letto, il futturo ci aspettava.
La sera dopo, mio fratelo ci porto in un nigth club che conosceva, aveva suonato con l’orchestra per qualche mese, io e Cosimo il batterista non eravamo mai stati in un nigth, naturamente non pagammo l’ingresso e ci avviammo verso un corridoio con moquette a terra buio, di solito la signorina che faceva da maschera accompagnava i clienti normali, a tentoni arrivammo alla tenda che dava nella sala, non avevamo fatto i conti con i gradini per scendere, cosi arrivati in fondo Cosimo ed io dietro di lui,
franammo su di un tavolo, creando l’ilarita’ di molti, il cameriere che venne ad aiutarci capi subito e disse ”Italiani ? ”noi rispondemmo si, lui disse l’avevamo capito, ci fece sedere.
Quando l’orchestra fini di suonare, una ballerina usci sul palco, iniziò un lento spogliarello, io e Cosimo che avevamo un poco di ruggine in fatto di donne, eravamo alquanto euforici, eravamo cosi euforici che la cerniera del pantalone si strappo, con molto imbarazzo, uscimmo in fila indiana … non saremmo mai più entrati in un nigth.
da bambino 7
L’estate era ormai arrivata e gia si pensava alle vacanze,non che avessi molti soldi ma qualcosa da parte lo avevo messo.
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| portobianco |
– I soldi sono serviti per pagare la nuova casa –
Aveva comprato casa in via Vecchia S.Francesco da Paola, un nuovo quartiere, sorto dove prima c’era il grande mulino a vapore, a Monopoli chiamavano Mulino a Fuoco,nella zona verso Porto Bianco-dopo le case popolari.
Dicevo, avevo un pò di soldi da parte,e pensavo continuamente dove sarei potuto andare in vacanza, in principio pensai a Ravenna, avevo ancora il mio amico Mario,ma dopo diversi tentativi per rintracciarlo, risultati vani cambiai idea, pensavo a Venezia li mi ero trovato bene, forse alla mia vecchia pensione, una stanza per me l’avrebbero avuta.
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| LE NUOVE CASE |
Un giorno parlando con mio fratello maggiore, il musicista che era a casa di ritorno dall’Olanda, disse:
-Io devo andare in Svizzera per ritirare gli strumenti musicali che ho lasciato alla casa del bassista che abita a Morges, se vuoi organizziamo-
In un primo momento, non mi attraeva tanto l’idea della Svizzera, poi anche il nostro amico Cosimo-la droga- il batterista dei Lovers, disse che anche lui sarebbe venuto, cosi incominciammo i preparativi per la partenza. Non avevo molta roba e poi in vacanza non ero mai stato e non sapevo cosa portare, chiesi a mio fratello e disse: -non portare niente tanto negli alberghi trovi tutto, se serve qualcosa la compriamo-.
Il dieci Agosto era domenica, giorno della partenza, prendemmo il treno la mattina per Milano, quello delle nove, molto felici, durante il viaggio conobbi una Francesina davvero carina,si chiamava chantal ed era di Lille, era stata in vacanza nel Salento, ritornava a casa, parlammo di tutto specialmente di poesia, anche a lei piaceva Sartre, Pavese e Prevert, aveva un libro di Prevert con le poesie tradotte in Italiano disse:
-mi serve per imparare la lingua Italiana -
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| STAZIONE DI MILANO |
La sera dopo, mio fratelo ci porto in un nigth club che conosceva, aveva suonato con l’orchestra per qualche mese, io e Cosimo il batterista non eravamo mai stati in un nigth, naturamente non pagammo l’ingresso e ci avviammo verso un corridoio con moquette a terra buio, di solito la signorina che faceva da maschera accompagnava i clienti normali, a tentoni arrivammo alla tenda che dava nella sala, non avevamo fatto i conti con i gradini per scendere, cosi arrivati in fondo Cosimo ed io dietro di lui,
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| SIERRE -SVIZZERA |
Quando l’orchestra fini di suonare, una ballerina usci sul palco, iniziò un lento spogliarello, io e Cosimo che avevamo un poco di ruggine in fatto di donne, eravamo alquanto euforici, eravamo cosi euforici che la cerniera del pantalone si strappo, con molto imbarazzo, uscimmo in fila indiana … non saremmo mai più entrati in un nigth.




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