RACCONTI D'ESTATE
DA BAMBINO
..Ormai non avevo più la bicicletta,non dovevo più vergognarmi,intanto avevo cambiato officina,ora lavoravo alle grandi officine ''LA TORRE'' costruivamo presse idrauliche per frantoi oleari.
La strada era piu o meno uguale a quella della vecchia officina, da casa si saliva via Cadorna, fino a via Bixio dove la strada finisce con il muro del torrente, di fronte c'era il pastificio del dottor Penta, era una grande officina, mi aveva presentato Peppino ,un ragazzo di campagna che aveva già la moto ''ducati 48''
per questo la sera il maestro, ad una certa ora, diceva
-Peppino vai a casa che poi si fa buia la strada-
Lui si lavava nella vasca in ferro dietro all'atrio e andava via. noi sempre al lavoro, Peppino andava in campagna, si vestiva e ritornava in città, noi sempre al lavoro, lui si metteva all'angolo di via Cadorna a posteggiare una ragazza di nome Luisella, nipote del maestro, abitava di fianco all'officina. Tutti noi ammiravamo quella ragazza, che insieme alle sorelle più piccole, spesso uscivano fuori in strada per vari motivi, oppure uscivano dalla finestra del bagno che dava sempre sulla strada, spesso in vestaglia si capiva benissimo che si erano lavate per che uscivano con i capelli bagnati, noi tutti a sbavare, ma loro non davano confidenza a nessuno, tanto meno quella Luisella che era si bella, ma troppo seria e non parlavano con i ragazzi dell'officina, ne tanto meno con lo zio, per che un fratello aveva avuto incidente gravissimo nell'officina e non avevano più rapporti.
Lavorai meno di un anno,poi il maestro Donato, fece incidente e rimase paralizzato, l'officina la prese in gestione il capo officina.Peppino Moliterno, ma era troppo grande anche per lui e chiuse, si apri piccola officina in campagna, dove riparava di tutto
DA BAMBINO
..Ormai non avevo più la bicicletta,non dovevo più vergognarmi,intanto avevo cambiato officina,ora lavoravo alle grandi officine ''LA TORRE'' costruivamo presse idrauliche per frantoi oleari.
La strada era piu o meno uguale a quella della vecchia officina, da casa si saliva via Cadorna, fino a via Bixio dove la strada finisce con il muro del torrente, di fronte c'era il pastificio del dottor Penta, era una grande officina, mi aveva presentato Peppino ,un ragazzo di campagna che aveva già la moto ''ducati 48''
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| DUCATI 48 |
per questo la sera il maestro, ad una certa ora, diceva
-Peppino vai a casa che poi si fa buia la strada-
Lui si lavava nella vasca in ferro dietro all'atrio e andava via. noi sempre al lavoro, Peppino andava in campagna, si vestiva e ritornava in città, noi sempre al lavoro, lui si metteva all'angolo di via Cadorna a posteggiare una ragazza di nome Luisella, nipote del maestro, abitava di fianco all'officina. Tutti noi ammiravamo quella ragazza, che insieme alle sorelle più piccole, spesso uscivano fuori in strada per vari motivi, oppure uscivano dalla finestra del bagno che dava sempre sulla strada, spesso in vestaglia si capiva benissimo che si erano lavate per che uscivano con i capelli bagnati, noi tutti a sbavare, ma loro non davano confidenza a nessuno, tanto meno quella Luisella che era si bella, ma troppo seria e non parlavano con i ragazzi dell'officina, ne tanto meno con lo zio, per che un fratello aveva avuto incidente gravissimo nell'officina e non avevano più rapporti.
Lavorai meno di un anno,poi il maestro Donato, fece incidente e rimase paralizzato, l'officina la prese in gestione il capo officina.Peppino Moliterno, ma era troppo grande anche per lui e chiuse, si apri piccola officina in campagna, dove riparava di tutto
...Intanto RAMIREZ aveva aperto attività di rimorchi agricoli in via Oberdan, dove ora c'è la palestra, di fianco ad Antonio il LUTRINO, e il gommista Recchia, mi chiamò con lui, si lavorava in modo moderno con macchine elettriche, anche se il capannone aveva il tetto a colabrodo, e il pavimento in terra battuta
Lavorava anche Pasquale con me, un biondino di due anni più grande, abitava nei pressi della chiesa di Santa Teresa,vicino a piazza Palmieri per intenderci, lui passava da casa in via Ginnasio, insieme andavamo al lavoro, era molto distante il posto di lavoro, ma chiacchierando sembrava meno faticoso.
Lui era notoriamente un play boy, era bello alto biondo e occhi azzurri, e le ragazze gli andavano dietro,anche Milena, una tipa bella mora sensuale, abitava di fronte a casa mia, gli faceva gli occhi dolci, anche lui la guardava, quando aspettava sotto il mio portone in via Ginnasio, un giorno mi disse:
-L'ho fermata e ci siamo messi insieme-
io anche se più piccolo ero gelosissimo, e al contrario di lui ero basso,capelli castani e occhi castani, e non molto bello se vogliamo,ma durò poco, dopo meno di un mese si lasciarono, lei era gelosissima, litigavano sempre.
In via Cappuccini subito dopo il passaggio a livello, sulla parte sinistra c'era una persiana, spesso quando passavamo si affacciava un bellissimo angelo biondo, anche lei moriva per Pasquale, si vedeva lontano un miglio, che ne era innamorata, lui da buon ''latin lover'' si impegno per conoscerla, cosi un giorno mi disse:
-Vai avanti io mi fermo un attimo a parlare con lei-
Potete immaginare la mia gelosia, dopo una mezz'ora arrivo, era visibilmente deluso e gli chiesi per che, lui rispose:
-E una bellissima ragazza dolce e bella, ha solo un problema, e affetta da polio dalla nascita,ed è zoppa, cammina trascinando una gamba-
Gli aveva confessato lei piangendo, e notando la sua delusione gli aveva detto:
- Possiamo essere amici-
Cosi fu, da quel giorno quando passavamo sotto la sua persiana la salutavamo con affetto, in seguito lei si sposo ed ebbe anche dei figli.
Pasquale andò a lavorare fuori città,a Ostuni, mentre io prima di Natale ebbi chiamata per imbarcarmi su una grande petroliera...
-L'ho fermata e ci siamo messi insieme-
io anche se più piccolo ero gelosissimo, e al contrario di lui ero basso,capelli castani e occhi castani, e non molto bello se vogliamo,ma durò poco, dopo meno di un mese si lasciarono, lei era gelosissima, litigavano sempre.
In via Cappuccini subito dopo il passaggio a livello, sulla parte sinistra c'era una persiana, spesso quando passavamo si affacciava un bellissimo angelo biondo, anche lei moriva per Pasquale, si vedeva lontano un miglio, che ne era innamorata, lui da buon ''latin lover'' si impegno per conoscerla, cosi un giorno mi disse:
-Vai avanti io mi fermo un attimo a parlare con lei-
Potete immaginare la mia gelosia, dopo una mezz'ora arrivo, era visibilmente deluso e gli chiesi per che, lui rispose:
-E una bellissima ragazza dolce e bella, ha solo un problema, e affetta da polio dalla nascita,ed è zoppa, cammina trascinando una gamba-
Gli aveva confessato lei piangendo, e notando la sua delusione gli aveva detto:
- Possiamo essere amici-
Cosi fu, da quel giorno quando passavamo sotto la sua persiana la salutavamo con affetto, in seguito lei si sposo ed ebbe anche dei figli.
Pasquale andò a lavorare fuori città,a Ostuni, mentre io prima di Natale ebbi chiamata per imbarcarmi su una grande petroliera...


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