.......Non sognavo spesso ma quella notte ricordo sognavo di essere al mare con il mio amico Nicola nella caletta dove Maria la biondina dai boccoli doro era li con la famiglia in costume a fiori celeste,la cosa che mi stupivo di più era la mancanza di seno ,era piatta e magrissima al contrario di un altra sua coetanea che abitava nella nostra stessa strada ricordo si chiamava Palmina e gia a 11 anni aveva un bel seno formato e la madre in strada si vantava con la sua dirimpettaia Ottavia che la figlia diceva aveva gia comprato la latteria.Ad un tratto dei rumori alla porta mi svegliarono,era il marinaio che mi avvisava di andare per il cambio della guardia,io montavo di solito con la seconda guardia cioè da mezzanotte alle quattro di mattina,mi vestii in frettta e raggiunsi il ponte di guardia,di solito c'era sempre un marinaio marchigiano che tutti chiamavamo Orango tango perchè era piccolo con movenze da scimmia si arrampicava dapertutto.La notte era particolarmente buia e nuvolosa all'orizzonte minaccioso un temporale con fulmini che prima illuminavano il cielo poi cadevano in acqua si avvicinava spaventoso,confermai la rotta al primo ufficiale che smontava ance lui,mentre mi sistemavo al timone venne il Nostromo un uomo burbero e taciturno che mi disse:Guaglio! vai a chiudere tutti gli oblo e controlla le gabine e vai a legare le catene delle ancore.Intanto il vento iniziava lentamente a soffiare creando sibili fra i fili delle antenne,sapevo gia che avremmo passato delle ore non certo tranquille e sicuramente avremmo ballato tutta la notte e chissa il giorno dopo.
......Di corsa iniziai il mio compito .dalla prua legando le catene altrimenti avrebbero suonato come le campane,poi di gabina in gabina controllavo che gli oblo fossero chiusi non senza aver preso tante maledizioni dalla gente della nave.
La nave inizio un lento inabbissarsi di prua per uscire tra due onde che con il vento facevano degli spruzzi che invadevano la prua e mezza coperta,certo non ci saremmo annoiati quella notte.
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| una delle masserie di Don Clemente Meo Evoli..oggi museo |
..mia madre dovette ritornare al lavoro dopo anni da casalinga e da mamma con tre figli anzi quattro uno mori all'eta di un anno,prima di sposarsi e anche qualche tempo dopo aveva lavorato in fabbrica .noi ragazzi eccetto il piccolo la Domenica andavamo con loro a raccogliere le olive,un lavoro durissimo sempre piegati con il freddo che rompeva le mani e la sera con dolori alle spalle,superammo anche quel brutto periodo,e ritornammo alla normalità io la mattina alle medie e pomeriggio facevo apprendista fabbro da Franceschino in via Umberto..............

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