giovedì 21 dicembre 2023

FUGA DEL NORD

 


      Dopo qualche giorno in quel villaggio, mi resi conto che non era la vita che volevo, vedere uomini e donne lascive che mangiavano, bevevano e facevano l'amore, anche in presenza di altri, era contro la mia cultura da Scribe-Magistrato di alta casta,mi faceva soffrire molto, lady Chiara con il suo compagno sempre distesi su quelle pellicce, contornati da schiavi maschi e femmine sempre nudi, mi resi conto che la donna che avevo amato non era quella.

     Soffrivo tanto, avere quelle schiave disposte a tutto ai miei piedi, non rendeva la vita migliore, un giorno parlando con un Mercante, anche lui fermo al villaggio per la neve e il ghiaccio, mi disse che lady BB, la donna che mi adotto dopo la morte di mia Madre, viveva in un villaggio di nome Finnur fjiord, non molto distante da qui, avrei aspettato che arrivasse la primavera,  scendere con qualche nave fino a Finnur, dove speravo di riunirmi alla mia famiglia adottiva, per fortuna l'inverno non fù molto lungo, cosi dapo aver salutato e ringraziato tutti compreso Chiara, lasciai quel villaggio, senza nostalgia, avevo sofferto quei mesi bloccato a mangiare e ad oziare nella grande Hall.
   
    Giunti a Finnur fjiord, una brutta sorpresa mi attendeva, mia Madre era partita con mio Padre adottivo sir Mith, per un altro villaggio di nome Windermeer, molte miglia piu a Sud, lui era un grande Costruttore e girava da un posto all'altro, dove richiedevano la sua opera.
   
Rimasi giusto il tempo per imbarcarmi su un altra nave, che scendeva la costa, di villaggio in villaggio fino a qel nuovo posto, ma anche li mi dissero, che i miei Genitori erano partiti, questa volta per una città di nome Jasmine, ero molto deluso, la possibilità di riunirmi alla famiglia, era ancora una volta svanita.

     La vita di quei villaggi Vichinghi non faceva per me soffrivo nel vedere quella gente mezza selvaggia, non avevano leggi, nessuno scriveva o leggeva e passavano il loro tempo libero a bere nelle taverne, e accoppiarsi con le Schiave.

Un giorno uno Schiavista, mi parlo di una grande e bella città nell'arcopelago di Cos, il suo nome era Svago, lui mi diceva che avevano tre Kennel (casa delle schiave), ed era situata su due livelli, sul piano alto vivevano le alte caste, e si accedeva sia dal bosco, sia da un merchingegno tipo piataforma in legno azionata da funi collegate a ruote che gli schiavi giravano e il piano in legno saliva, finalmente sarei potuto tornare alla civiltà e lavorare da Scribe o Magistrato.

    Ripartii per quella nuova avventura, non sapevo a cosa sarei andato incontro, ma amavo lavorare nelle grandi città, cosi mi imbarcai su una nave di Pirati, diretti all'arcipelago di Cos, li avrebbero caricato il miglior vino del pianeta per portarlo al Sud,  il viaggio non fu uno dei migliori, in quel periodo dell'anno il mare, per effetto dei cicloni primaverili, era sempre molto mosso, e praticamente non mi mossi dal mio letto.

    Arivammo finalmente in quel grande porto, tante navi erano alle banchine, e la gente rimpiva la grande piazza antistante il porto, mi fermai alla locanda sulla sinistra, appena fuori le banchine, ordinai una Paga, guardandomi intorno, cercando di capire come vivevano, la città bassa era principalmente costruita su una lunga strada, che dalle prigioni  e la banca arrivava fino ad una grande piazza, dove i Mercanti avevano le loro bancarelle e depositi, di li si salivano delle scale fino al bosco superiore.

    Una schiava mi accompagnò al posto di guardia, un Capitano si offri di portarmi sulla zona delle alte Caste, mi guido fino al quel nuovo strumento, che ci porto sopra in poco tempo, mi lascio davanti all'ufficio del Capo Scribe, e ando via salutandomi, il palazzo era situato in fondo ad una bellissima piazza, piena di aiuole e panchine, con tanti fiori e fontane, mi sedetti fuori, su una panchina appena fuori la porta, salutai le guardie, guardando l'andirvieni della gente, per lo più donne, mi incuriosiva che ci fossero cosi tante donne, davanti ai palazzi delle caste,e sulle panchine nelle aiuole, non era un buon segno, mi appoggiai al muro, chiusi gli occhi, rividi in un attimo tutta la mia vita fino ad allora, cercando di immaginare il futuro........continua

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