domenica 14 maggio 2023

 

.I viaggi di Sabayna 4°

LA STORIA DI SABAYNA
 IL PELLEGRINAGGIO-DA NADIRA AI MONTI DEL SARDAR



Quello che veramente volevo era fare il pellegrinaggio, ogni buon Gorean deve farlo entro i suoi venticinque anni, a volte oraganizzato dagli iniziati a volte si organizzano dei veri e propri gruppi, attraversare il Sardar non consigliabile da soli, i pericoli incombono durante il viaggio.
    Il mio viaggio inizia dalla città di Nadira nel golfo di Cadonicus, nel Nord-Ovest del mar di Thassa attraversando tutta la pianura fino ai monti del Sardar, ero a Nadira  dopo essere scappata dalla peste da Bazi, ne ho parlato la volta scorsa ed ero li perche ero venuta a trovare mia sorella, ormai avevo ventiquattro anni ed era giunto il momento del pellegrinaggio, anche in virtù di un radicale cambiamento e prendere coscienza della vita.

     Non avevo sfidato mio padre quando avevo scelto il mio compagno e mi rimprovero solo di aver abbandonato Bazi nel momento che le mie creme e le mie erbe avrebbero potuto alleviare i dolori della malattia in città,  quarda il sole in basso a sinistra due punti neri,  la città di Kasra.

  Non ero obbligata a pregare al santuario ne per la mia famiglia ne per altro, volevo essere il piu vicino a quella che i Re Sacerdoti chiamano casa, non avevo accettato di giurare sulla pietra di Nadira, volevo capire, crescere, conoscere quale fosse la mia direzione, la mia vera strada, anche se ero stata accettata benevolmente da tutti, ma ero cosciente che  come altri che credono negli Iniziati era il momento giusto per andare, capire, pregare, l'eta giusta prima dei venticique anni.

   Il Conoscitore(filosofo) Dupie, parlo con il mio protettore Aiax, gli diede un tarn D'oro per il viaggio e le spese, mi diedero il bastone da Pellegrino, salutai mia sorella, Aiax, il mio vicino Gireaux, il mio amico Malin, la mia amica Brianna, il capo dei mercanti, Dupie disse che sarebbe venuto con me fino al suo monastero, presi la mia cartella il mio fagotto di vestiti, partimmo  alla volta di Cardonicus, il  pensatore Dupie scese per primo sulla banchina, si volto al capitano battendo il bastone sul lato della nave e disse una preghiera rivolta ai Priest King '' Tu Bosk ubriaco, miserabile Vulo, il fulmine blu ti colpirà, hai detto di conoscere la strada, e poi navighi per i mari ubriaco per secoli senza conoscere la destinazione? Grazie Priest-Kings per aver ascoltato le mie preghiere e averci mostrato la via! ''.

    Dupie scomparve tra la folla senza pagare il traghettatore, cosa che io feci anche per lui, tre piastre di rame, dopo di che quardai la citta affollata l'attraversai verso le montagne in lontanaza, era li il mio viaggio, finche non arrivai ad alte mura bianche di un monastero, dove un giovane studento di Dupie, mi apri ed entrai in quello che era la scuola per i nuovi Iniziati,
il giovane monaco con i capelli rasati mi mostro il grande monastero, avrei voluto incontrare ancora Dupie ma di lui nessuna traccia, il giovane mi assegno una stanza e si offri di farmi visitare il monastero, mura bianche lunghe parallele che finivano ad una grande scalinate con un grande Tempio in cima alla collina, ci sedemmo guardando lontano, il golfo  e la città in lontananza di Cardonicus e sicuramente piu in là ci doveva esserci Nadira, il suono di una campana ci avvisò per la cena.
   
Il mattino dopo di buon ora il giovane mi chiamò per la colazione, che al contrario della cena spartana era abbondante, poi fù il tempo dei saluti e dei ringraziamenti, il ragazzo mi accompagno al cancello dicendomi che mi avrebbe mostrato la strada, ma giunti fuori lui divenne pallido e nervoso, gli chiesi il motico, e mi disse che voleva seguirmi nel mio viaggio, gli chiesi se Dupie la sapeva mi disse di no, sapevo che non avrebbe mai dato il permesso di abbandonare gli studi, e capii dagli sguardi del giovane che si era innamorato follemente di me. Rimasi molto stupita e sapevo che non poteva rapirmi e fuggire non avremmo avuto futuro, gli dissi che il pellegrinaggio per me e come la sua scuola,  ''Una Prova'' quindi gli promisi di incontrarlo al ritorno e pensare a quello che sarebbe stato il nostro futuro. Il ragazzo piaceva anche a me  e chissa , intanto misi il secondo anello di bronzo al bastone, il primo me lo aveva dato mia sorella, sono gli anelli che dimostrano la permanenza nei luoghi, tre anellidi bronzo uno d'argento, dieci d'argento uno d'oro, ed io ero all'inizio.  In tutto 58 posti, alcuni vuoti altri molto vissuti da cittadini.

  Salutato il monastero, finalmente sono arrivato al punto in cui inizia la salita al Teveh Pass. Nel punto più stretto, il sentiero conduce attraverso le montagne su per una lunga gola fino al passo, poi oltre la cima del passo e infine giù sul lato sud verso i campi di Sa Tar Na nella grande pianura a nord del Vosk. Avrei potuto rimanere sul lato nord delle montagne e passare per Harfax, ma poi avrei superato la foresta di Clearchos, che brulicava di ladri e Panrtere, ci saremmo mantenuti sul lato sud dall'altra parte della montagna seguendo il passo Theveh piu sicuro, invece a Rive du Bois era molto vicina alla foresta.
     Quando ho raggiunto il punto d'incontro all'inizio della strada del passo, una folla felice era già lì ad aspettare la prossima carovana. Furono allestite cabine dove uomini di spettacolo e maghi eseguivano i loro trucchi, i musicisti suonavano le loro melodie, le kajirae si destreggiavano con le torce, i mercanti vendevano le loro merci. Erano tutti diretti  a Ko-Ro-Ba giù a Vosk, o sui monti Sardar, Un poeta mi ha colpito particolarmente. Se ne stava in disparte, dove c`era più silenzio, su un piccolo palcoscenico, e recitava versi toccanti e  meravigliosi di quanto avessi mai sentito in vita mia. Era proprio quello di cui avevo bisogno per superare l`addio al ragazzo del Monastero, una Kajira dai capelli rossi girava raccogliendo monete per il Poeta, ma gli uomini preferivano andare verso lo stand del Sul-paga con le loro monete, fu allora che ricordai chi erano il poeta e la ragazza li avevo conosciuti a Bazi, lui si chiamava Romero lei Kiù, mi avvicinai, mi presentai, lui si ricordo di me e di bazi e mi offri la sua protezione e l'invito per viaggiare insieme. La strada per il Passo Teveh era meno pericolosa per quanto tutti temevano il contrario. Era uno spettacolo splendido vedere la variopinta folla di giocolieri, uomini di spettacolo, commercianti e pellegrini che marciava attraverso le montagne in un lungo corteo con bandiere sventolanti e carri. Romero, Kiu ed io non avevamo un carro, cosi insieme al gruppo a piedi camminavamo felici guardandoci attorlo le bellezze del posto.
Scendemmo dalla montagna,  arrivammo nella vasta pianura a nord del Vosk con i vasti campi di Sa Tarna che si estendevano tra Rovere e Ko-Ro-Ba, Il sentiero ora ci conduceva per molte mani (giorni) in mezzo ai campi di grano. Non c`erano città o villaggi grandi, solo piccoli borghi e fattorie dove i contadini ci permettevano di dormire sulla paglia. Durante il giorno il sole picchiava impietoso dal cielo, perché l`En-Var, (estate) abbiamo camminato per almeno 700 pasang attraverso infiniti campi di grano prima che il paesaggio diventasse via via più verde. Piccole foreste apparvero davanti a noi, c`erano ruscelli con acqua limpida dove potevamo rinfrescarci, pascoli con magnifici bovini e frutteti, giungemmo nella regione di Belnend a Rorus ricevemmo dal Capomastro lady Kusa gli anelli per il bastone da pellegrino. era una adorabile signora che ci ha invitato a entrare non appena  fermati davanti alla sua porta, stanchi per la lunga camminata, i nostri vestiti e capelli ancora coperti di paglia, incontrammo Bo e la sua compagna Nici. credo di averla gia vista qualche volta, ma non sapevo che fosse il fedele fratello d'armi del mio futuro compagno. batte delicate a terra il suo bastone di legno nero piemontese, e con la manica sfrega con cura il pomo di metallo prezioso delle montagne di Sardar, facendogli pensare alle sue avventure.
 Non appena entrati a Rorus capii che avevo bisogno di qualche giorno di riposo, chiesi al costruttore  di assegnarmi una stanza  lady Kusa mi ha invitò come ospite a casa sua, mentre Romero e Kiu erano ancora in forma e proseguirono il viaggio.
   Il soggiorno con lady Kusa e stato la piu bella cosa,, lei era una brava Costruttrice e era conosciuta anche come inventore di oggetti utili, come la cucina di mia sorella  che usava in casa, gli chiesi se aveva qualche nuova invenzione per  profumieri, ma disse non ancora ma se rimani con me la faremo insieme, tanto i monti Sardar sono sempre li.
   Lady Kusa mi prese sotto la sua protezione mi insegno tante cose, vestirmi da signora, come comprare oggetti e come comportarmi, insieme studiammo tante cose per la mia profumeria, ed anche un calderone  per i profumi che ancora oggi ho sul mio terrazzo, ma alla partenza lo lasciai da lei l'avrei preso al ritorno. Lei mi organizzo il mio pellegrinaggio con un gruppo di Rorus in partenza, cosi potei viaggiare in sicurezza. Ero rimasta li un quarto di anno, il tempo tra una fiera e l'altra, la tappa successiva sarebbe stata Rarn, un piccolo tranquillo villaggio ad Ovest era un bellissimo posto in una piccola foresta, con un mulino ad acqua, non ricordo un villaggio migliore.
  La  loro vita tranquilla a Rarn si adattavano al villaggio. Erano estremamente bevitori, ma anche molto ospitali. Molti di loro vivevano dell`industria del legno, c`erano boscaioli e costruttori di barche, ma anche pescatori, un fabbro, un fornaio e naturalmente un locandiere. Loro sono abituati ai pellegrini specie quelli che giungono da AR, che attraversano il Vosk, la strada passa dal loro villaggio, L' anziano del villaggio Gawan e la sua compagna Tanissa  ci accolsero con gioia facendoci riposare e rifocillare.
  Lasciamo Rarn e ci dirigemmo a nord per raggiungere il Santuario, camminammo per una larga strada dritta  lunga 25-30 Pasang lunico luogo degno di nota  tra Ran e le montagne fu un Ostello per pellegrini, che incontrammo a meta strada verso la fortezza di Saphronicus sui monti Sardar, piu ci avvicinavamo più la folla aumentava  pellegrini provenienti da ogni dove, avrei voluto essere li all'inizio di SeKar, ma il soggiorno a Robur fece passare molto tempo cosi arrivai al SeVar, le montagne erano gia innevate, uno spettacolo bellissimo, giungemmo di notte, le candele e le torce accese d'ovunque, sali in cima le montagne bianche erano maestose, Rimasi a lungo sulla Piattaforma della grande palizzata e mi godetti lo spettacolo. Lungo la strada avevo pensato tanto a quello che volevo dire ai Re Sacerdoti. Per cosa volevo ringraziarli, volevo chiedere loro il perdono, cosa volevo chiedere loro per gli altri. Ma mentre ero lassù sulla piattaforma, ero semplicemente immobile senza parole, rimasi a pensare, con vera emozione, gioia e gratitudine.
Sono stata altre otto volte al Santuario ma la prima volta non la dimentichero mai

Nessun commento: