domenica 22 novembre 2020

 I VIAGGI DI DARIAN


7°IL FURTO ALLA BANCA


     Mentre ero preso dallo studio del caso di una Libera, Companion di un Capitano delle guardie, che denunciava il marito per che la trascurava, passando tutte le notti nell'Inn con le schiave della città, lei mi chiedeva di intervenire, poteva anche ricusarlo, la legge di GOR, dice che la compagna ogni anno deve confermare la sua unione, ma il marito essendo Capitano delle guardie e per effetto di una vecchia legge del Pianeta poteva renderla schiava, la legge dice: -Una donna e libera finche l'uomo lo consente di essere-

Un caso dall'apparenza facile ma alquanto complicato, nessun Magistrato si sarebbe mai messo contro un Capitano a rischio di un incidente nella notte, che potrebbe costargli la vita.

Mentre ero assorto in quei pensieri, sentii un vocio concitato provenire dalla strada, mi affacciai al balcone chiesi alla guardia

 -Cos'è mai questo trambusto, non si può lavorare più in pace in questa città-

la guardia che di solito stazionava ala mia porta dopo essersi consultato con un passante disse:

    -sir Darian hanno rapinato la banca centrale portandosi via tutte le piastre d'oro-

    Questo era un mio lavoro, mi precipitai verso la banca che distava diversi isolati dal mio ufficio, arrivato d'avanti alla porta vidi il Comandante delle guardie e il capo degli Scribi insieme alla lady Lucy l'ambasciatrice, già sul posto investigando, chiesi notizie e sir Robert mi disse

    -Questa notte  qualcuno si e introdotto nella banca rubando solo le piastre d'oro, lasciando quelle d'argento e di ferro al loro posto, giusto ora che il direttore della banca e ricoverato in infermeria per un malore avuto l'altro giorno-

    Un caso alquanto strano, mentre guardavo in giro qualche segno di effrazione, ricordai di aver incontrato il giorno prima un libero di bassa Casta, con una cicatrice sulla guancia destra, che alle mie domande di chi fosse rispose

    -Mi chiamo Bry, sono arrivato in città in cerca di lavoro e l'Ubar mi ha assegnato il lavoro da Blacksmith-

   -noi abbiamo già un blacksmith in citta, dimmi chi sei altrimenti ti faccio arrestare-

Lui visibilmente preoccupato mi disse:

   -In verità io sono un mago arrivato in città con il mio Vagon e ci esibiremo nella piazza-

Detto questo mentre cercavo una prova di quello che diceva scomparve dalla mia vista, forse era davvero un mago, ma in quel momento non ci pensai, entrai nella locanda per bere qualcosa. .Chiesi al Capitano se avessero avvisato il direttore della banca lui rispose. 

-Non credo che nessuno lo voglia fare, lui ha un caratteraccio e potrebbe arrabbiarsi-

   Decisi cosi di andare di persona nell'infermeria, arrivato sull'uscio sentii delle risate e del vociare provenire dall'interno, prestai l'orecchio e sentii chiaramente il banchiere dire alla sua schiava:

 -Non avremo più problemi piccola, con le monete d'oro che ho sottratto alla banca, andremo in una grande città e faremo la bella vita-

  In silenzio ritornai sui miei passi arrivato alla banca chiamai il capitano dicendogli:

 -Prendi due guardie andremo a perquisire la casa del direttore-

Il capitano obbedì e dopo aver forzato la porta e fatta una meticolosa perquisizione trovammo nel barile del Paga avvolti in pelli le piastre d'oro, mandai il capitano ad arrestare il banchiere l'avrei processato il giorno dopo e la schiava  l'affidai allo Slaver per metterla nel Kennel a diposizione dei pirati di passaggio.

    Il processo durò poco lui confesso il misfatto, e disse:

-tornai di notte nella mia casa, passando dalla porta posteriore eludendo le guardie, di li entrai in banca, poi sapete il resto-

 lo condannai ai lavori forzati nelle miniere di ferro ai piedi delle montagne del Sardar. Il capo degli Scribi sir Robert era raggiante, aver recuperato le sue piastre d'oro, anche la lady lucy molto felice, io ritornai al mio lavoro per il complesso caso del capitano e della compagna, che avrei convocato al più presto per rendermi conto di persona se era il marito che la trascurava o era lei che non riusciva a soddisfarlo, un quesito che mi piaceva troppo, avrei toccato con mano ..................continua

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