I VIAGGI DI DARIAN
6..... LA VITA IN OLNI
La vita proseguiva lenta e calma in città, mi ero sistemato nella stanza sopra alla locanda, dove la kajira Eshe presta servizio, ero in attesa di affittare una casa e possibilmente in centro città, sono di casta alta e voglio avere tutto adeguato al mio rango.il capo degli scribi mi ha assegnato l'ufficio al piano superiore della biblioteca .il punto più vicino al centro della città.Il mattino seguente il capo delle guardie venne nel mio ufficio e disse :
-Abbiamo catturato uno schiavo che mangiava un panino nascosto dietro una scala rubato alla bachery-
Non mi sembrava vero un caso da risolvere ed investigare, e dissi:
-Bene comandante tenetelo in gabbia, presto verrò ad interrogarlo-
Il comandante andò via tutto altezzoso, non capitava spesso in Olny city di avere un fatto di cronaca, solitamente la vita in città era piuttosto monotona, presi alcuni rotoli vuoti e delle penne ancora nuove con inchiostro, e mi avviai verso la prigione, all'estremità della grande piazza sotto il muro di cinta.
Il povero schiavo incatenato nella grande gabbia, mi guardo impaurito sapeva che i magistrati condannavano a morte i prigionieri specie gli schiavi che non avevano nessun valore, dopo essermi sistemato su un tavolo di fortuna dissi allo schiavo:
-raccontarmi la sua storia-
lui guardandomi sott'occhi inizio la sua versione, non prima di aver chiesto un poco d'acqua, dopo aver bevuto disse:
-Io sono schiavo dalla nascita e sono vissuto con il mio padrone finche lui non è morto due Mano fa, ma in punto di morte mi disse che mi concedeva la liberta, ed io ero andato dal black smith per farmi togliere il collare, ma lui d'accordo con un Capitano di una nave pirata, mi fece catturare portandomi a bordo, mi misero a lavorare in cucina, mettendomi una museruola sulla bocca in modo che non potessi rubare niente da mangiare, io mentre la nave partiva nel trambusto della manovra mi calai in mare ritornando in città, e per la fame dopo due giorni di digiuno, ho rubato del pane alla bachery e finalmente potevo mangiare qualcosa, ma due guardie mi catturarono.
Ascoltai con attenzione il racconto dello schiavo ma niente poteva scagionarlo, non aveva prove della sua liberazione, ne della sua fuga dalla nave, cosi dopo un attenta riflessione, dissi al Capitano:
- La pena per questi reati e la morte e domani all'alba ci sarà l'esecuzione sulla piazza centrale.
Il capitano tutto sorridente rimise le catene allo schiavo non gli sembrava vero che finalmente avrebbe fatto eseguire una condanna al Boia. Ritornai nel mio ufficio, pensando di aver fatto la cosa giusta avevo applicato la legge di Gor per i ladri e gli schiavi fuggiti. Il mattino seguente mi alzai di buon ora e mi avviai al patibolo per assistere all'esecuzione, non era la prima volta per me, mi era già capitato di condannare qualche Talunes o spia Treves. Arrivato nella piazza chiamai il capo della guardia dicendogli:
-Capitano faccia eseguire l'esecuzione-
Mentre il boia preparava lo schiavo sul ceppo, si senti una voce femminile gridare:
-Fermatevi, fermatevi, lo schiavo e mio ho il suo certificato con me l'ho trovato nei Rotoli di mio padre dopo la morte-
Mi alzai guardandomi attorno per capire da che parte giungesse quella voce, e poco distante alle mie spalle vidi una libera di bassa Casta, con un rotolo in mano che si avvicinava scortata da due guardie, Io presi il rotolo lo lessi attentamente e corrispondeva alla descrizione dello schiavo e in parte confermava la sua storia. Non mi resto altro che farlo liberare, con la felicità del boia che si era risparmiato la fatica dell'esecuzione e la pulizia del patibolo, il sangue non va mai via.
Io fui felice altre si che tutto si era risolto nel bene della Città, nessuno avrebbe detto che il magistrato e un uomo cattivo. Preparai ordine di scarcerazione, poi il rapporto sia al capo delle Guardie e sia al capo degli Scribi sir Robert, il mio primo caso era risolto.............continua
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