sabato 14 novembre 2020

I VIAGGI  DI  DARIAN


  Port Kar     
 Dopo aver avuto l'incarico dal capo degli scribi e preso possesso della mia scrivania nella torre della casta dei blue, andai dal capo dei costruttori per farmi assegnare un alloggio decente, anche se in quella città c'era poco di decente da quello che si poteva vedere a prima vista..
    Mi assegno una casa in fondo al canale, che dalla piazza portava fino all'estremo confine della città con la palude, che nella zona nord si perdeva a vista d'occhio, la casa una costruzione in pietra ma annerita dal tempo e dalle intemperie e dall'umidità del canale infestato da Urt si accedeva direttamente da un ponticello di legno che a malapena conteneva una persona, costruito chi sa quanti secoli prima, a stento raggiunsi l'uscio ma con mia profonda delusione  mi accorsi che non aveva finestre, mi spiego il capo dei costruttori che la casa era inglobata nelle mura di cinta e non poteva avere finestre per ragioni di sicurezza, si scendevano alcuni gradini in pietra anche essi neri e umidi, ma tutto sommato non era poi cosi male, c'era un grosso braciere che uno schiavo si premurò di accendere e delle torce ai muri da  poter illuminare la casa, c'erano delle pellicce in un angolo per la schiava e un letto abbastanza morbido per me, non avevo ancora la schiava, la mia l'avevo persa nella tempesta  caduta in mare dalla nave, la mia adorata Shaina, una grande perdita per me.
     La vita a Port Kar iniziò tranquillamente, mi occupavo della registrazione delle kajire che arrivavano in città per il festival della danza, ne arrivavano tante da tutte le città  che si affacciavano sulle rive del fiume Wosk, alcune anche dall'isola di Svago e dall'isola di Landa , da Kos , Tyros, e Teletus, nell'estremo mar di Thassa, addirittura cerano due venute dalla città di Olni, situata al confine con le montagne del Sardar, sulla  pista che conduce al Santuario, io conoscevo quella pista, all'età di 24 anni avevo fatto pellegrinaggio come lo fanno tutti i Goreani.
    Il festival inizio tranquillamente, era ben organizzato, nel porto c'erano tante navi venute da ogni parte, tutte le sere ci riunivamo intorno alla pista della kajire per assistere alle gare, era molto bello guardare quelle bellissime ragazze vestite di pochi veli danzare in modo sensuale e voluttuoso, scrutavo tra loro qualcuna che potesse ricordarmi la mia Shaina ma niente.
      Un giorno passeggiavo per la piazza  incrociai una Panther, una ragazza bellissima con i suoi seni a malapena coperti, e il suo kilt fatto di pelle di animale, forse di Borsk, oppure di Tarsk, armata fino ai denti con arco e frecce, e pugnali ai suoi fianchi, non era difficile trovare qualcuna di loro, per che avevano il loro villaggio nella zona Est della città, sulle colline in un grande accampamento protetto da alti tronchi d'albero.
    La segui, la vidi attraversare il grande ponte di pietra sul fiume  con il ponte levatoio, due guardie erano messe a sentinella nelle torrette in pietra, quel ponte era molto trafficato per che nella zona a Sud-Est c'erano le miniere di ferro dove centinaia di schiavi, per lo piu uomini e donne catturati sul pianeta Terra al di la del sole, lavoravano alla miniera e spingevano  strani carri per portare il materiale fino alla fornace oppure alle navi in attesa di caricare le stive, fonte di guadagno della citta.
   Seguendo la Panther attraversai una piccola foresta che finiva ai piedi di una collinetta dove in cima c'era il loro villaggio. mi aggiravo guardando stupito quella fortificazione, ma ad un tratto sbucate da chi sa dove, due panther altissime e bellissime mi catturarono, mi legarono portandomi all'interno della fortificazione, uno spiazzo dove tutto intorno c'erano le tende delle panther, quella che sembrava il capo ma con un viso d'angelo mi interrogo, e notai era la stessa che avevo visto nella piazza di Kar,
gli dissi che l'avevo seguita per che bellissima e mi ricordava la mia Shaina, gli raccontai la mia disgrazia e alcune delle mie peripezie per arrivare a Port Kar, lei sembrava imbambolata pendeva dalle mie labbra, mi fece slegare e mi porto nella sua tenda, mi offri da bere e da mangiare, alla fine mi fece scortare fino al ponte levatoio, con la promessa che  ci saremmo rivisti presto.
    Era bellissima e mi innamorai di quella donna cosi selvaggia con un corpo bellissimo e un viso d'angelo, ero felice finalmente dopo quasi un anno Gor avevo ritrovato il sorriso e l'amore......continua  

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