giovedì 28 maggio 2020

MAL DI MARE
PANTELLERIA ..13

Ulisse torna a casa

     Eravamo partiti in due da Pantelleria, poi Trapani,Palermo,Messina,destinazione Taranto,lui era di Castellaneta,un paese dell'entroterra Tarantino, saremmo scesi insieme da quel treno,poi ognuno per la sua strada.


     Lo avevo incontrato a Pantelleria, dal mio trasferimento da Palombara,era un RT cioè radiotelegrafista,ma stranamente alla scuola a Chiavari non lo avevo mai visto.quello che mi colpì, quando ci incontrammo alla stazione segnali, fu la sua somiglianza con Nicola Di Bari,,un cantante pugliese di Zapponeta,aveva  anche gli stessi occhiali,e gli stessi capelli a frangetta sugli occhi, mi disse che lavorava all'arsenale di Taranto, al congedo avrebbe ripreso il suo lavoro.
     Diciamo che a Pantelleria, non feci molta amicizia con lui, di solito parlavo solo con un STGF Madonnini di Genova,un ragazzone che amava Fabrizio De Andre,aveva portato i suoi dischi, li ascoltavamo in continuazione, quando eravamo di servizio insieme  al semaforo,oppure la sera quando non si usciva al paese. Spesso con noi si fermava un altro marinaio di Catania, si chiamava Salvatore Giustolisi,lui come noi, amava la musica moderna,non quella Napoletana che ascoltavano Mimì il cuoco ,di Castellamare
di Stabia ed altri due Napoletani di Città,loro amavano le canzoni della loro terra, quelle di Mario Merola per avere un idea.
   Alla stazione segnali eravamo in molti,ma pochi degni di nota,Donato Bufano, con l'autista di Livorno (ma nativo della Calabria) ed un  piccolo marinaio Sardo di nome Salis con modi
FOTO RICORDO CON AMICI A PANTELLERIA 
alquanto effeminati, frequentavano un gruppo di ragazze del luogo,diciamo che le stesse non avrebbero mai vinto Miss Italia,non era difficile vederli seduti ai tavolini del gazebo sul lungomare di Pantelleria,oppure alla spiaggia,sulla strada di  Scauri,ricordo una volta portarono anche me a quella spiaggia,le madri delle ragazze erano con noi,fu allora che mi accorsi che Donato aveva una cotta per una ragazza di nome Giovanna, anche la madre era consapevole,alla fine si fidanzarono, lui disse che l'avrebbe portata con se al paese,era figlio unico, i genitori già anziani,vennero a Pantelleria per conoscere i parenti della giovane..

   Quel giorno al mare,la madre di Giovanna la ragazza di Donato, mi invito a sedermi con loro,mi faceva domande,che io educatamente rispondevo,ricordo ebbe un accenno ai miei capelli che già allora insieme a quelli di Giustolisi, incominciavano a cadere, lui soffriva e si arrabbiava molto per questo, spendeva tanti soldi in lozioni che comprava in Farmacia, ma inutilmente.
La madre di Giovanna ricordo mi disse:
< stai molto nell'acqua salata aiuta a farli ricrescere >
Non ho mai saputo se fosse vero, intanto i capelli li ho persi tutti nel corso degli anni, eppure ho vissuto tutta la vita a contatto con il mare.
    Ad un certo punto organizzarono tutti insieme la traversata per arrivare alla diga foranea,era quello un modo per appartarsi,con le ragazze in mare,non avevo nessuna intenzione di conoscere qualcuna delle amiche di Giovanna ,anche per che non c'era nessuna degna di nota.rifiutai,con la scusa dei crampi al piede,cosa non vera,io ero e sono un buon nuotatore.oltre ad essere Marinaio...non volevo entrare in quel giro di mamme e figlie disponibili al matrimonio,io me la cercai da me la fidanzata,la mia Shamira, (ho già parlato di lei).
    Anche il toscano di Livorno,si fidanzò con una ragazza,si chiamava Lucia,sinceramente  non e che fosse Brigitte Bardot,era piuttosto piena, senza seno ,anzi se vogliamo era più grossa la pancia che il seno,ma era simpatica, qualche volta ci avevo parlato,però contento lui.
    Il treno per Taranto, non arrivava mai,eravamo partiti da Messina, alle otto quella mattina,poi il traghetto,infine il treno alquanto sgangherato, al Sud mandavano gli scarti dei treni del Nord , a quei tempi erano con locomotiva a motore Diesel non  ancora elettrici.parlammo tutto il tempo,ci si riprometteva di rincontrarci ancora, nelle nostre case non avevamo il telefono, mi diede il suo indirizzo,ma non l'avrei più rivisto, si sa le promesse dei Marinai non si mantengono mai.
  Avrei voluto conoscere il destino di quell'uomo ormai,cosa sarà diventato,se è ritornato a Pantelleria,a volte quando sono solo seduto sul lungomare di Monopoli,guardo lontano, chiudo gli occhi, tutti i ricordi affiorano come in un film,ricordo volti e storie,tutto quello che è stato e sarebbe potuto essere,tutte le ragazze conosciute nel periodo militare mi passano d'avanti agli occhi.
Morena.Alma,Shamira,Pasquina,tutte storie iniziate, mai concluse,non ho potuto mettere, ne metterò mai la parola fine .....io ero e sono un Marinaio. 
    

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