LA NOTTE-MAL DI MARE
CHIAVARI 9
Per Pasqua, tutti a casa, la scuola Stelmilit chiudeva....
Per noi del sud la licenza era di tre più quattro,cioè tre di licenza e quattro di viaggio, si perchè la distanza non era poca ,più di mille chilometri da Chiavari a Monopoli,si prendeva treno da Chiavari per Roma, poi per Bari,e finalmente treno per Monopoli.
Mancavo da Gennaio da casa,quasi quattro mesi,
Mia mamma fù felicissima,piangeva di gioia,mio padre invece mi mostro le ricevute dei vaglia, che saltuariamente mi spediva, niente in confronto a quanti ne avevo mandato io, da imbarcato mandavo quasi tutta la paga a casa, e quanti ne avevo dati, io dall'età di 11 anni, avevo iniziato a lavorare,per aiutare la famiglia,seppure solo di pomeriggio e alle vacanze tutto il giorno,non avevo avuto la fortuna degli altri,che andavano alla spiaggia nel periodo delle vacanze.
Nei mesi passati fuori in Marina,avevano traslocato,nella nuova casa, su un palazzo in centro,in Via Einstein, di sei piani moderno, con ascensore, vicino al mare,a due passi dalla caletta di Porto Bianco,tutte le mie cose che avevo nella camera adibita a garage in Via Ginnasio, l'avevano dato via,compreso la mia Moto,
quella la vendettero a pochi soldi,nel palazzo non c'era garage, ne posto macchina.Per questo soffrii molto, la moto l'avevo pagata un poco alla volta risparmiando, mio padre mi spiego che non avevano trovato un posto per parcheggiarla, I miei fratelli,anche loro lontani, il grande Dino era in Svizzera, suonava in un orchestra da nigth,mentre il piccolo Piero,in quel periodo era in America su una nave passeggeri di nome Mardi Gras, imbarcato come elettricista di bordo (ma non mandava soldi ,non bastavano per lui) era l'unico che aveva continuato gli studi e preso diploma da elettricista, (grazie anche a me), io poi avrei continuato a studiare nei corsi serali, per avere diploma da meccanico e patente da saldatore,non feci mai esame finale per diventare Ragioniere, nonostante avessi studiato tanto.
Passai il resto della giornata a riposarmi, la sera rividi i miei vecchi amici al Borgo, la nostra grande piazza,baci, abbracci e tutti felici e contenti.
Non avevo una ragazza fissa, anzi l'avevo quando partii, una tipa non eccessivamente bella, anzi passava benissimo inosservata, si chiamava Lina,ma lei nel frattempo aveva pensato bene di fidanzarsi con un mio amico di nome Nicola ,vermente non era proprio amico, bensi un conoscente, stizzoso, basso e saputello, ma non durò neanche con lui.
Lasciai perdere, tanto di fidanzate, avrei trovato sicuramente qualcuna che mi volesse veramente bene,per ora mi guardavo intorno ,c'erano le sorelle di amici, alcune non erano male, avevo un mio modo di pensare, nella mia mentalità, avevo sempre pensato di fargli un torto all'amico, mettendomi con la sorella,ma sbagliavo.
Mi mancava la Scuola, mi mancava la Marina,era diventata parte di me stesso, studiavo molto a Stelmilit di Chiavari da STGF, per dimostrare agli altri e a me stesso di essere qualcuno.
Andai all'officina dove lavoravo prima di partire Militare,si usava visitare i colleghi e i titolari,tutti felici di rivedermi ,anche sul lavoro mi facevo valere, l'azienda era una delle migliori d'Italia i figli dei titolari ancora oggi mi salutano con affetto.
Poi il giro dei parenti,anche questa era un usanza, loro, chi dava mille, chi dava duemila lire, soldi ben accetti in quel periodo di magra,perchè nel frattempo mio padre si ammalò gravemente ,anzi si aggravò, lui ritornò già malato dalla guerra prigioniero in India, i polmoni iniziavano a tradirlo, passava molto tempo a letto a volte la tosse di notte non lo faceva dormire è noi svegli con lui,per questo non lavorava più.
Mia madre, anche lei diabetica, e con altre malattie collegate non stava più tanto bene, insomma a casa trovai una brutta situazione, mi pentii di essere tornato in licenza-
Finalmente arrivò il giorno della partenza, quattro giorni per fortuna, passarono presto, la mattina avevo treno alle dieci per Roma, non c'era nessuno per accompagnarmi alla stazione, dovetti fare a piedi più di due chilometri, ma ero felice di ritornare alla mia vita, nella Marina Militare................
CHIAVARI 9
Per Pasqua, tutti a casa, la scuola Stelmilit chiudeva....
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| TRENI ANNI 70 |
Mancavo da Gennaio da casa,quasi quattro mesi,
Mia mamma fù felicissima,piangeva di gioia,mio padre invece mi mostro le ricevute dei vaglia, che saltuariamente mi spediva, niente in confronto a quanti ne avevo mandato io, da imbarcato mandavo quasi tutta la paga a casa, e quanti ne avevo dati, io dall'età di 11 anni, avevo iniziato a lavorare,per aiutare la famiglia,seppure solo di pomeriggio e alle vacanze tutto il giorno,non avevo avuto la fortuna degli altri,che andavano alla spiaggia nel periodo delle vacanze.
Nei mesi passati fuori in Marina,avevano traslocato,nella nuova casa, su un palazzo in centro,in Via Einstein, di sei piani moderno, con ascensore, vicino al mare,a due passi dalla caletta di Porto Bianco,tutte le mie cose che avevo nella camera adibita a garage in Via Ginnasio, l'avevano dato via,compreso la mia Moto,
quella la vendettero a pochi soldi,nel palazzo non c'era garage, ne posto macchina.Per questo soffrii molto, la moto l'avevo pagata un poco alla volta risparmiando, mio padre mi spiego che non avevano trovato un posto per parcheggiarla, I miei fratelli,anche loro lontani, il grande Dino era in Svizzera, suonava in un orchestra da nigth,mentre il piccolo Piero,in quel periodo era in America su una nave passeggeri di nome Mardi Gras, imbarcato come elettricista di bordo (ma non mandava soldi ,non bastavano per lui) era l'unico che aveva continuato gli studi e preso diploma da elettricista, (grazie anche a me), io poi avrei continuato a studiare nei corsi serali, per avere diploma da meccanico e patente da saldatore,non feci mai esame finale per diventare Ragioniere, nonostante avessi studiato tanto.
Passai il resto della giornata a riposarmi, la sera rividi i miei vecchi amici al Borgo, la nostra grande piazza,baci, abbracci e tutti felici e contenti.
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| IL BORGO LA GRANDE PIAZZA DI MONOPOLI |
Non avevo una ragazza fissa, anzi l'avevo quando partii, una tipa non eccessivamente bella, anzi passava benissimo inosservata, si chiamava Lina,ma lei nel frattempo aveva pensato bene di fidanzarsi con un mio amico di nome Nicola ,vermente non era proprio amico, bensi un conoscente, stizzoso, basso e saputello, ma non durò neanche con lui.
Lasciai perdere, tanto di fidanzate, avrei trovato sicuramente qualcuna che mi volesse veramente bene,per ora mi guardavo intorno ,c'erano le sorelle di amici, alcune non erano male, avevo un mio modo di pensare, nella mia mentalità, avevo sempre pensato di fargli un torto all'amico, mettendomi con la sorella,ma sbagliavo.
Mi mancava la Scuola, mi mancava la Marina,era diventata parte di me stesso, studiavo molto a Stelmilit di Chiavari da STGF, per dimostrare agli altri e a me stesso di essere qualcuno.
Andai all'officina dove lavoravo prima di partire Militare,si usava visitare i colleghi e i titolari,tutti felici di rivedermi ,anche sul lavoro mi facevo valere, l'azienda era una delle migliori d'Italia i figli dei titolari ancora oggi mi salutano con affetto.
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| LAZIENDA DOVE LAVORAVO |
Poi il giro dei parenti,anche questa era un usanza, loro, chi dava mille, chi dava duemila lire, soldi ben accetti in quel periodo di magra,perchè nel frattempo mio padre si ammalò gravemente ,anzi si aggravò, lui ritornò già malato dalla guerra prigioniero in India, i polmoni iniziavano a tradirlo, passava molto tempo a letto a volte la tosse di notte non lo faceva dormire è noi svegli con lui,per questo non lavorava più.
Mia madre, anche lei diabetica, e con altre malattie collegate non stava più tanto bene, insomma a casa trovai una brutta situazione, mi pentii di essere tornato in licenza-
Finalmente arrivò il giorno della partenza, quattro giorni per fortuna, passarono presto, la mattina avevo treno alle dieci per Roma, non c'era nessuno per accompagnarmi alla stazione, dovetti fare a piedi più di due chilometri, ma ero felice di ritornare alla mia vita, nella Marina Militare................




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