sabato 7 marzo 2020

MAL DI MARE

11).......La navigazione scorreva lenta nel mediterraneo,eravamo partiti da un non specificato pontile in libia era un posto disperso ed isolato nel deserto,senza aver avuto nessun contatto con chi che sia,ed eravamo diretti in italia a Gela,un paese che mai avevo sentito,ma c'era una grande raffineria e li avremmo dovuto scaricare,il tempo sulla nave mi teneva abbastanza impegnato,tra turni di guardia posto di lavaggio e posto di lavoro,sulla coperta,ed a volte il 1°Ufficiale ci faceva lezione di nodi e di navigazione.
....Io l'unica volta che ero salito su una barca fu quando il mio amico Peppino mio compagno di banco mi porto con la barca del padre fino ai tre buchi a remi un esperienza bellissima essere a contatto diretto con il mare nella sua profondita'e nell'avventura sfidando la lontananza dalla costa,il padre di peppino,pinsirodd era il soprannome  un marinaio duro abituato a vivere in mare ogni giorno per  far vivere la sua famiglia con i frutti della pesca.La moglie Rosetta a jezz era come una madre per me,perche io con peppino oltre ad andare a scuola superiore insieme  andavamo anche al lavoro nel pomeriggio all'officina di carpenteria su via Unbero di Franceschino,li ho imparato le prime nozioni di meccanica e costruzione.
....Dicevo di Peppino un ragazzo d'oro mia madre gli voleva molto bene,solo una volta era la festa di S.Cosimo e noi con i soldi messi da parte andammo al luna park  alle fontanelle vicino alla villa,allora montavano li  giostre,quindi avevano messo una macchinetta che con le pinze prendevi pachetti di sigarette,e noi prendemmo un pacchetto,incominciammo a fumarle una dietro l'altra,non avevamo fiammiferi cosi quando finiva una accendavamo altra,mentre eravamo al Borgo vicino al monumento ai caduti ci scontrammo letteralmente con mia madre e mia zia Marietta  mia madre arrabbiatissima mi prese a borsate proprio in piazza,una figuraccia d'avanti a centinaia di persone riunite li per la festa.
Andammo avanti cosi con la nostra amicizia  fino ai nostri diciassette anni  poi io mi imbarcai su una nave e lui su un altra,non l'avrei piu' rivisto,lui si ammalo e non guari piu' quando tornai a casa seppi la notizia da mia madre ma non andai piu' alla casa volevo ricordarlo vivo.
......Intanto sulla nave i giorni passavano ed io avevo provato a frequentare la saletta dove si riunivano i marinai e giovanotti e mozzi per giocare a carte o bere vino,ma non riucivo a legare passavo il mio tempo a leggere libri e giornaletti che di solito scambiavamo con altri marinai di altre navi quando ci incontravamo nei porti,se il tempo era buono andavo a poppa mi sedevo fumavo una sigaretta  guardando  la scia dell'elica che faceva mille spruzzi e qualche delfino ci saltava dentro.
ANNI 70
A casa non mi sentivo a mio agio ero timido mi piacevano delle ragazze del vicinato ma  rimaneva solo un pensiero, di solito uscivamo in sei o sette amici la Domenica,si andava prima di casa in casa  per incontrarci e poi al Borgo e poi a mangiare il cagghiuppo (una sorta di braciola con salsa piccantissima dove ci bagnavamo il pane)a Peppino pulito ,il mio amico Peppino era gia fidanzato,una domenica pomeriggio andammo tutti gli amici intimi  cioe io Vito,Cosimo il fratello di Vito ed Elio,alla casa  della ragazza la sorella di Peppino aveva organizzato la visita per la presentazione e siccome Peppino era timidissimo porto noi,salimmo sulla casa della ragazza,ma noi che eravamo fans dei Beatles ed avevamo i capelli lunghi non eravamo ben visti dai familiari erano tutti mercanti,ma comunque tutto ando' bene  e  da quel giorno  la sua ragazza  poteva uscire con lui e la sorella,in seguito si sarebbero sposati.io e Vito facevamo la corte alla sorella di Enzo una biondina,ma io non avevo tante speranze, intanto perche non ero bello non avevo tanti capelli ed ero timidisssimo e i timidi si sa diventano aggressivi con le donne,cosicche lei scelse Vito e in seguito si sposarono,io partii per imbarcarmi e mancai qualche anno,quando ritornai tutti eravamo grandi ma l'amicizia e rimasta. anche se ci vediamo di rado................

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