MAL DI MARE
4).....Ormai sono qui.seduto e in un attimo mi sta passando la vita vissuta fino ad allora davanti agli occhi.Un anno fece tanta neve era da 50 anni che non se ne vedeva tanta ,un metro .noi bambini il primo giorno felici per vederla cadere e per la scuola chiusa ma non dimentichero' mai il freddo che soffrimmo non avevamo riscaldamento se non il braciere dove ci sedevamo in circolo per riscaldarci .Io andavo a scuola dalle suore di S.Giuseppe ,un palazzone antico costruito dai monaci per le spedizioni delle Crociate verso la terra santa (lo saputo dopo partivano da Monopoli) Le suore tutte in nero erano severissime ,ed io che ero cosi timido avevo paura del loro vestito..il mio modo di fare non era il come quello dei figli dei ricchi, le suore li abbracciavano e aiutavano. Io ero creativo e facevo i disegni e scrivevo a modo mio .. per questo una volta .. Suor Ettorina era poco più alta di noi che avevamo 7 anni mi fece scrivere sul quaderno cento volte'' io sono sporcaccione''non lo dimenticherò mai quella suora che metteva uno spago tra un banco e l'altro ai più cattivi (diceva lei) faceva saltare dando delle bacchettate sulla testa o dove capitava.
A casa mia non si accendeva la luce il pomeriggio ,si accendeva la sera quando tornava mio padre e mia zia dal lavoro e noi i compiti li facevamo come potevamo .naturalmente quando ogni mese mia madre parlava con le suore non prima di aver pagato la retta, ci mollava delle sberle .. perchè le suore dicevano che non studiavamo .I nostri grembiuli erano bianchi , invidiavo i miei compagni perche li avevano bianchissimi fatto da stoffa comprata dai mercanti si diceva allora .. mentre il mio era fatto con stoffa di sacco di farina che mio padre rubava al magazzino di MIRIZIO (detto a roccia) dove lavorava come commesso e che una mia cugina lo cuciva, mi vergognavo molto perche era ruvido e non bianchissimo come quello degli altri bambini compagni
di classe. Eravamo tre fratelli i libri di uno passava all'altro cosi pure le scarpe e i vestiti insomma uno per tutti tutto per uno .mio fratello grande sempre debole diceva il dottore i miei genitori gli compravano piu cose da mangiare e alla mattina solo a lui davano ovomaltina da sciogliere nel latte a noi altri solo orzo macinato che veniva fuori una sorta di caffe,l'unica cosa che potevamo fare io e mio fratellino era giocare con lo scatolo in latta colorato dell'ovomaltina,non so se poi serviva veramente.La mattina aspettavamo Peppino il lattaio che con la sua bicicletta portava il latte porta a porta e noi con un tegame in ferro aspettavamo pazienti ,a volte non passava e ci toccava andare in via Barbacana dove abitava,sotto a pianterreno, sopra abitavano i Morga e Pietro che lavorava al magazzino di scarpe in piazza Manzoni,era un po zoppo il figlio lo guardavamo con sopetto ,ma alla fine è diventato dottore.
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