mercoledì 16 marzo 2022

 UN AVVENTURA

Partimmo all'alba di un assolato giorno che si prevedeva dovesse essere più caldo degli altri.
   Brjiana volle seguirci nella nuova avventura, avevo ricevuto un
messaggio da un Capo tribù dell'interno appena fuori il deserto del
Thahari,ma che faceva parte dei miei territori,  lui mi chiedeva aiuto per delle strane sparizioni che succedevano da un po di tempo nel suo villaggio.
   In qualita di Emiro dell'oasi, mi preocupai, non si era mai sentito di sparizioni senza un apparente motivo, e questo era abbastanza pericoloso anche per i cittadini della mia oasi.
   Presi con me alcune guardie fidate, non molte a dire il vero, non pensavo ci potesse essere un grande pericolo la fuori, e all'oasi lasciai il primo Comandante, con me venne il capitano delle guardie, un uomo fidato anche se un po testardo nelle sue interpretazioni, dopo aver attraversato una parte di deserto ci inoltrammo nella foresta dov'era situato il villaggio, avevo dimenticato come era difficile

camminare nella foresta, ormai da tempo vivevo nel deserto.

   Dopo alcuni giorni di viaggio in quella dannata foresta, finalmente da un altura scorgemmo del fumo che saliva alto nel cielo, e fummo tutti felici, ci saremmo riposati e mangiato qualcosa di caldo dopo giorni di cammino.
  Il capo del villagggio un grande uomo scuro di pelle, delle pelli gli ricoprivano il corpo i capelli legati dietro molto lunghi e una barba incolta, mi spiego che negli ultimi mesi molti uomini erano spariti nel nulla, senza dare piu notizia di loro, la cosa mi preocupava molto, se fosse stata opera delle Pantere sicuramente avrebbero lasciato traccia, a loro piace far sapere delle loro scorribande, e non credo che mercanti Slavers arriverebbero a tanto, non avrebbero potuto vendere gli sciavi senza documenti, e un allontanamento volontario mi sembrava improbabile.
   Dopo essermi studiato con il Capitano e la Guida, la mappa della zona, per individuare un percorso sicuro, e iniziare le ricerche, il giorno successivo dopo una notte di riposo, prendemmo delle provviste, acqua a sufficenza e iniziammo la nostra perlustrazione.
verso il pomeriggio la foresta inizio a diradarsi, ma una fitta coltre di nebbia avvolgeva la zona, non era su nessuna mappa quella parte di foresta, finche ci trovammo ai piedi di una grande palizzata, altissima fatta di grossi tronchi invalicabile, montammo il campo e le tende a ridosso di una grande roccia, sempre in vista della palizzata anche se eravamo abbastanza coperti da eventuali sorprese, e ci preparammo poer la notte organizzando i turni di guardia.

   La mattina successiva ormai svegli e pronti ad un ispezione del grande muro, in lontananza scorgemmo una figura che si avvicinava lentamente, ci nascondemmo dietro la grande roccia e aspettamo, finche non scorgemmo uno strano guerriero vestito da strane bende che gli circondavano il corpo, un uomo molto alto e scuro di pelle, come alcuni uomini importati dal pianeta terra, qualcosa che non si era mai visto, neanche tra i barbari che popolano il pianeta.
   Dissi a tutti di rimanere nascosti ed Io uscii fuori, cercando di avere un contatto con quell'uomo che vedendomi divenne aggressivo, mostrando un attegiamento da combattimento, io sfoderai la mia scimitarra ma con mia grande sorpresa l'uomo con un balzo sovrumano cerco di atterrarmi,scontrandoci, nell'impatto tra i due corpi lui si tramuto in  un altro, una clonazione mai vista prima, intervennero le guardie nel combattimento, che in poco tempo avemmo la meglio uccidendo entrambi, che ritornarono esseri dei normali uomini come lo erano nel loro villaggio.
   Io con mio stupore mi accorsi che nell'impatto con quell'uomo avevo preso i suoi poteri, mi sentivo forte e il mio corpo cambiava in un colore scuso molto simile alla terra,
   I miei sudditi, Brjiana, e il capitano erano terrorizzati, io li calmai dicendo che tutto era passato, ma che volevo sfruttare il mio cambiamento per entrare di nascosto in quello che sembrava un grande forte sicuramente per proteggere un villaggio.
cosi fu.  Il sommo sacerdote ordino alle guardie di lasciarci andare, non prima di averci fatto giurare di non rivelare il luogo e la posizione del Tempio, altrimenti i RE si sarebbero vendicati sui popoli del pianeta.
Ordinai a tutti di rimanere tranquilli e nascosti, io sarei entrato a dare un occhiata, e cosi fù. attraversai il portale fatto di tronchi che l'uomo aveva lasciato accostato, quello che si presento ai miei occhi fu una cosa sbalorditiva, la strada dal portone conduceva verso un immenso palazzo in pietra, con una grande scalinata e uomini di guardia tutt'intorno.
   Le guardie piu mi avvicinavo e piu mi sembravano tutte uguali. come se fossero dei gemelli, tutti vestiti con bende che gli avvolgevano i corpi incrociate, armati di piccole lance dalla strana forma, come se fossero delle torce, senti alle mie spalle il portone che si chiudeva e degli uomini che in silenzio si avvicinavano spingendomi verso la grande scala, salii scortato da due ali di uomini, silenziosi senza espressione, come se fossero degli automi, finche non entrai in quel grande palazzo, alla fine della grande sala d'ingresso degli uomini con delle lunghe tuniche bianche, come quelle degli iniziati, mi aspettavano, chiesero il mio nome e da quale zona del Pianeta arrivavo, gli spiegai di essere l'Emiro dell'Oasi delle sette Palme,e che un capo tribù della foresta aveva chiesto il mio aiuto, non sembravano minacciosi, ed io ero abbastanza tranquillo, quello che doveva essere il Capo mi porto in una sala, dove sulle pareti tanti specchi e piccole luci lampeggianti come tante lucciole, e negli specchi, che lui mi disse essere monitor, uomini e donne di ogni
vilaggio e città, ognuno se messo in primo piano sembarava essere li con noi,
Lui mi spiego che loro erano gli eletti dei Re e che controllavano l'intero pianeta, che ultimamente stavano sperimentando un nuovo tipo di guerriero, fedele e sicuro combattente, per formare un unico esercito del Pianeta, ecco perche le sparizioni, prendevano gli uomini migliori dai villaggi e città, li portavano nei laboratori sotterranei dove venivano istruiti e clonati, con dei piccoli ricevitori nel cervello per obbedire agli ordini.
  Io non potevo credere ai miei occhi, avevo letto nei vecchi libri di qualcosa del genere ma mai che un giorno mi sarei trovato a tu per tu con gli eletti dei RE.
   Il Sommo Sacerdote, cosi disse dovevo chiamarlo, sapeva bene di parlare ad un grande  e valoroso Emiro, mi disse che mi ospitavano finche il Gran Consiglio non avesse deciso il da farsi.
   La sera del giorno dopo il Capitano non vedendomi tornare, prese con se una guardia fidata e si avventuro nello scalare la palizzata, entrò anche lui nel grande palazzo con il favore delle tenebre, e si trovo in quel grande salone circondato dalle guardie, i Sacerdoti che avevano visto l'uomo scalare la palizzata ed entrare arrivarono nel salone, ma lui temerario con uno scatto felino prese in ostaggio il Sommo Sacerdote, intimandogli di liberare l'Emiro e loro stessi, a quel punto io che avevo assistito alla scena, presi parte all'azione catturando un altro Sacerdote, dissi ordinare agli uomini di farci passare, e andare via in pace.

darianelnairad

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