giovedì 25 febbraio 2021

                         DARIAN TRAVEL'S


26. IN VIAGGIO

         Non sempre le cose vanno come noi vogliamo che siano,
a volte il destino ci porta altrove,mentre il nostro cuore è li dove ci aspettano.

    Proprio quando tutto sembrava andare per il verso giusto tutto precipito in un attimo ci trovammo ad affrontare una nave di pirati senza bandiera, dei selvaggi predoni del mare che la grande flotta del consiglio ancora non era riuscita a trovarli e affondarli con la loro nave, non eravamo abbastanza  armati da poter fronteggiare quei dannati pirati senza patria e  in meno che non si dica fummo catturati tutti, la nave fu saccheggiata e data alle fiamme, io ed il comandante, fummo portati a bordo  della loro nave dove mugoli di uomini armati fino ai denti ci facevano da ala sghignazzando e schernandoci al nostro passaggio, molti nostri uomini furono trucidati ed altri buttati in mare, gli schiavi furono liberati.

   Quando fummo al cospetto del capitano della nave la mia sorpresa fu grande nel riconoscere in quell'uomo vestito da pirata non altri che sir MIng, il reggente della città di Tarnfell dove avevo passato i primi anni del mio tirocinio da ambasciatore i primi anni della mia laurea da scribe, penso che qualcuno ricordi di averne parlato a proposito della sua compagna lady chiara e del mio amore segreto per lei.

    Quando mi vide scoppio a ridere, disse: il mondo è piccolo Darian, io non ti ho mai dimenticato, anche se facevi gli occhi dolci alla mia compagna, e che poi l'hai seguita al nord, e se sei qui vuol dire che anche tu l'hai lasciata, avrai capito che lei era perversa e usava gli uomini e li gettava via, d'altronde  forse e stato un bene  per che ti ha riportato a me, poi rivolgendosi ai suoi uomini disse: questi e il grande Darian che si parla nel mar di thassa, lui e stato e sarà un mio amico e chi oserà toccarlo farà la fine di un urt allo spiedo, poi rivolgendosi al comandante della nave disse: in quanto a voi siete un nemico ma vi concedo l'onore delle armi, vi darò una barca dell'acqua e dei viveri e vi lasceremo all'alba di domani quando


avvisteremo la costa del delta, da li potrete raggiungere Port Kar se sarete fortunato.

   Quando diede tutti gli ordini per lo sbarco del comandante e mi diede la possibilità di salutarlo chiamo il suo secondo dicendo di assegnarmi la cabina vicina alla sua, ordino poi ad una schiava di aiutarmi a lavarmi e per cambiare i miei abiti bagnati, al più tardi ci saremmo rivisti per la cena. nella mia mente non riuscivo a trovare ricordi belli di quell'uomo, solo cose tristi ma non volevo pensarci ora, solo che ero caduto dalla padella alla brace come si si vuol dire.

  All'ora di cena la schiava mi sveglio, mi ero appisolato un po per la stanchezza e un po per non pensare, ma lei mi riporto alla realtà dicendo che il capitano mi aspettava, mi rimisi il mio abito ormai asciutto e mi avviai verso la cabina del capitano, _ entra grido lui quando senti bussare, entrai e fui sorpreso di trovare oltre alui anche alcune schiave e due dei suoi uomini fidati, uno di loro mi fece posto accanto a Ming io con un pù di imbarazzo restavo in silenzio aspettando che lui rompesse il ghiaccio facendo finta di interessarmi alla tavola imbandita ma non trascurando di guardare le schiave mezze nude che giravano per la cabina, si sa le schiave hanno un seno fuori dalla tunica e non portano niente sotto a meno che il loro padrone non gli abbia messo la cintura, ma nel caso delle due erano libere quindi nude si può dire, inizio la cena tranquilla senza emozioni lui non mangiava tanto, non più come allora che passava le giornate a tavola, neanche bevve tanto si mimito ad assaggiare il vino Merlot che la schiava gli servi, io invece non trascurai nulla mangiai di tutto e bevvi, come se fosse l'ultima mia cena prima dell'esecuzione, quando ormai tutti furono usciti e le schave pulito tutto, ci sedemmo sulla poppa della nave, lui fumando la sua pipa io con ancora in mano il mio calice di Merlot, lui inizio a raccontarmi: Dopo la vostra partenza io con la nuova chiava che presi come compagna, non avevo pace decisi allora di andare via e ricominciare da capo la mia vita, presi una nave con alcuni dei miei sudditi fidati e qualche schiava e partii scendendo il fiume fino al golfo per poi scendere al sud, una tempesta ci porto lontano dalla rotta e dopo aver vagato senza meta finalmente avvistammo un isola deserta,


d'accordo con i miei uomini decidemmo di fermarci in quell'isola costruimmo un villaggio e una casa per me, ma proprio quando tutto sembrava andasse per il meglio la mia amata Cholat si ammalo,un male incurabile che lentamente la porto alla morte, ed io rimasi solo non mi davo pace, fin che un giorno caricammo tutto sulla nave e ripartimmo senza sapere cosa fare ne dove andare, ma ormai  la mia vita era cambiata, Odino mi aveva tolto la cosa che più amavo e iniziai ad odiare tutto il pianeta, assalivamo tutte le navi che incontravamo in mare, e in poco tempo diventammo i pirati più temuti del thassa, il gran consiglio sguinzaglio tutte le navi per catturarmi ed impiccarmi secondo il mandato spiccato dalla federazione, ma fino ad ora sono sempre riuscito a farla franca, ma il destino e scritto prima o poi sarà la mia fine, ma per ora non voglio pensarci ho ritrovato un amico e voglio passare con te dei giorni sereni,

 

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