DARIAN'S TRAVEL
23°.......LA SCHIAVA LIME 2° PARTE
Avevo salutato lume dal ritorno della pesca sul fiume,anche se di pesci neanche l'ombra ma ero felice avevo passato alcuni momenti di tranquillità insieme a quella schiava dai capelli rossi, ci salutammo al porto e salii a bordo, mentre lei piangente
ritorno alla taverna che non distava molto dalla banchina dove era ormeggiata la mia nave.
Lime entro nella taverna piangente, la sua padrona quando la vide si preoccupò e chiese alla piccola schiava il motivo del pianto, e lei piangente gli disse:
--mi sono innamorata del sir Darian il magistrato, ed ora lui sta partendo vorrei tanto che mi comprasse per poter vivere con lui e servirlo ed amarlo-
La sua padrona si commosse per tanto amore sbocciato in cosi poco tempo e si precipitò al porto, chiamando a gran voce i marinai che chiamassero il Magistrato per conferire con lui. i marinai avvisarono il comandante, che avviso me, io ormai ero nella mia cabina scrivevo il giornale di bordo, uscii in coperta alquanto infastidito da quella chiamata, ero sicuro di aver pagato tutti i conti alla taverna, mi affacciai alla murata e dissi:
-Che c'è di cosi importante da scomodarmi mentre lavoro-
Lei un po impacciata e servile mi disse:
-Sire la piccola schiava Lime e in lacrime nella taverna vorrebbe tanto venire con voi ed io non me la sento di tenerla prigioniera cosi triste-
Ascoltai quelle parole con sospetto, non era solito che una taverniera scomodasse un magistrato per una schiava, ma quella piccola Lume dai capelli rossi mi aveva incuriosito e diciamola tutta mi piacevano anche i suoi modi cosi eleganti e gentili, ci pensai un poco e chiesi:
-Cosa proponi di fare brava donna con la schiava, io sto ritornando alla mia Oasi, la vita li non è quella di una città-
Lei sempre più servile e accomodante mi guardò di sott'occhio e disse:
-Sire vi propongo un affare, vi posso cedere la piccola Lime ad un prezzo speciale, cosi da portarla via con voi, diciamo che due piastre d'argento sono il prezzo giusto per ripagarmi dalla perdita che ne avrò dalla sua mancanza-
Ci pensai qualche attimo, in fin dei conti due piastre le avrei spese anche per una schiava qualsiasi e poi quella piccola schiava mi piaceva con i suoi capelli rossi e i suoi seni sodi e alti, chiamai una guardia dalla coperta e gli dissi:
-Accompagna questa donna alla taverna e aspetta che la schiava prenda tutte le sue cose e portala sulla nave-
Diedi le due piastre d'argento alla taverniera raccomandandogli di dargli tutto il vestiario e corredo che aveva, e ritornai al mio lavoro in attesa dell'evolversi della situazione.
Ordinai al comandante di sistemare la schiava insieme alle altre donne e di farla lavorare in cucina, poi magari avrei pensato per come usarla, una nuova schiava e sempre uno stimolo per me anche se quella ragazza nella taverna oltre a servire a tavola sicuramente serviva anche a letto.
Partimmo a mattino inoltrato, quando il vento del nord si alzò, il cielo era limpido e il sole picchiava dritto sulle teste dei marinai intenti nelle manovre delle vele, quando tutti i lavori finirono e la gente di bordo si avviava per il suo pranzo, io uscii dalla cabina scrutando l'orizzonte, la costa di quel villaggio diventava sempre più piccola e lontana e i primi gabbiani svolazzavano felici e gracchianti sugli alberi della nave, chiesi al capitano delle guardie della schiava Lime e dove fosse e mi disse:
-Sire l'abbiamo sistemata in un angolo della cucina, ha un giaciglio e lavora-
-Bene-
Gli risposi pensieroso, il motivo dei suoi pianti nella taverna mi incuriosiva sempre di più, cosi dissi al capitano:
-Non credo che la cucina vada bene per lei ripulitela e fategli mettere vestiti decenti e accompagnatela nella mia cabina che voglio parlargli-
Il capitano obbedi e dopo qualche ora bussarono alla mia porta ed io immerso nel lavoro chiesi:
-Chi è a quest'ora che disturba-
Il capitano disse:
-Sire vi ho portato la schiava-
La feci entrare e le si butto in ginocchio, come fanno tutte le schiave davanti ad un uomo libero senza guardarmi negli occhi, io la osservai meglio, era lavata e profumata ed anche ben vestita, e gli dissi:
Piccola Lime raccontami la tua storia che sono curioso di conoscerti-
Lei disse Sire inizio dal principio:
-Sono nata............continua
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