DARIAN'S TRAVEL
22°......... La schiava Lume
nave nella città di Degalbi, piu che una città era un villaggio, con tanti fiori e molti cittadini indaffarati nelle strade,e nel loro lavoro, molte schiave, alcune ancora giovani che prendevano lezioni, altre già schiave di città o che avevano un loro Master, finiti i lavori di ormeggio della nave e sistemate le carte sbarcammo per visitare la città e poi magari fermarci all'Inn (locanda) per mangiare e bere qualcosa di buono, questi villaggi agricoli spesso hanno della buona carne e del buon Ka-La-Na o della buona Paga(birra goreana) e magari parlare con qualche marinaio di passaggio per sapere le ultime notizie sulle città del mar di Thassa, ed eventuali pericoli di guerre tra tribù.
Girammo in lungo e in largo quel villaggio io la mia scorta e il capitano della nave, un piccolo ruscello attraversava la pianura che si estendeva dalle colline fino al mare, per sfociare con una piccola cascata nelle vicinanze del porto, alcuni pescatori seduti sulla riva pazienti aspettavano che il pesce abboccasse, mentre nell'arena poco distante alcuni guerrieri si allenavano.
Durante il giro incontrammo sir Turbo prima spada di Degalbi che ci diede il benvenuto, poi ancora sir Hugh lo Scribe del villaggio, con lui parlammo un poco delle ultime novità e gli raccontai del mio viaggio dalla mia Oasi fino alla città di Egeria, per la riunione degli Ubar di Gor, lui sembro molto interessato, molto più dell'amministratore della città che con poche parole ci liquido seccamente. portandosi dietro le sue due schiave, noi non ci facemmo caso, avrei voluto chiedergli per un lavoro, volevo fermarmi per riposarmi e ritardare il più possibile il ritorno a casa, io come Ulisse un eroe del pianeta Terra, che navigava eludendo la rotta verso casa, nonostante fosse un Re come me.
Nella locanda abbastanza piena trovammo posto vicino a dei liberi che discutevano tra loro, ci presentammo salutandoli, poi tutti ritornarono a palare tra loro, molte schiave nella taverna, alcune seguivano i Master, altre servivano i clienti, una in particolare attiro il mio interesse, una piccola schiava dai capelli rossi di nome Lume, con il vestito bianco delle schiave vergini che copriva a malapena il suo corpo lasciando fuori un seno bellissimo, nonostante lei non fosse molto slanciata, aveva tutta la schiena nuda, che faceva intravedere un sedere tondo e sodo, quello che più mi attivava erano le sue movenze silenziose e sensuali, scivolava tra gli ospiti servendo e chiedendo ordini, mentre la padrona della taverna la osservava severa.
Quando mi vide lascio tutti gli altri ospiti precipitandosi verso di me, vide il mio abito da Magistrato, e si sa i magistrati sono di casta Alta e vengono serviti per prima, gli chiesi del ta-tharna da bere e della carne di bosk da mangiare e qualche biscotto, lei si precipito in cucina eseguendo l'ordine e di li a poco Lume ritorno con il vassoio, servendomi sempre ignorando gli altri avventori, dopo avermi servito si fermo al mio fianco in attesa di altri ordini, io non finivo di ammirare quella piccola schiava dai capelli rossi come il fuoco, dai seni cosi grossi e duri,
spesso li sfioravo intenzionalmente, gli chiesi se veniva dal pianeta Terra, per che di solito le donne dai capelli rossi venivano prelevate da li dagli schiavisti, invece lei mi disse che era nata in Gor in un piccolo villaggio, figlia di schiavi di città che vivevano nella loro carovana, era stata venduta all'età di sedici anni dalla famiglia, ad un ricco mercante che la portava sempre con se nei suoi viaggi ma un giorno poco prima di arrivare a Degalbi il suo padrone fu aggredito nella foresta al confine della città e ucciso, per fortuna arrivarono le guardie di ronda fuori le mura che dispersero i briganti e portarono la piccola Lume nel Kennel prima di essere presa in gestione d'accordo con l'amministratore dalla padrona della locanda e messa a servire i clienti, mi disse sono felice di vivere nella locanda, meglio che essere schiava di qualche vecchio e burbero guerriero che usa la frusta come parole.
Rimasi sbalordito da quel racconto ma per lei la vita era stata facile al contrario di altre schiave costrette a volte a danzare fino allo stremo delle forze e poi giacere con i clienti o con il loro Master per tutta la notte, dissi alla piccola Lore di ritornare al suo lavoro e noi finita la cena ritornammo alla nave.
La mattina seguente non c'era gran che da fare sulla nave, i marinai pulivano altri sistemavano il carico, allora decisi di scendere a terra, ero rimasto incuriosito dalla pesca sul fiume di quegli uomini, arrivato ad un punto dove il fiume rallentava, chiesi ad un pescatore se potevo comprare una canna per provare anch'io, lui mi diede la sua dicendomi che quando mi stancavo di lasciare tutto sulla riva, mentre pescavo arrivo
la schiava Lume che si inginocchio vicino a me, dicendomi che a quell'ora era libera aveva spazzato la taverna e non c'erano clienti. mi guardava con interesse disse che non aveva mai provato a pescare, io la incoraggiai gli diedi una canna e gli spiegai i movimenti, lei ci mise poco ad imparare e pescava felice come non mai.
Ma ormai era giunta l'ora della partenza e sistemate le canne sulla sponda del fiume ritornai alla nave salutando la piccola Lume........continua
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