martedì 29 dicembre 2020

                                          I VIAGGI DI DARIAN


16............LA VITA ALL'OASI LA FUGA DI ASYAAN

   

   Ci impegnammo tutti quanti nella ricostruzione e la pulizia del castello, sebbene fosse piccolo, ed alquanto malridotto, tutto si svolgeva con l'entusiasmo di avere un nuovo posto sull'Oasi tutta per noi.

Devo ammettere che i Pirati insieme alle guardie si davano un gran da fare per rendersi utili, anche le mie kajire lavoravano per approvigionare di bevande e viveri per tutta la gente, poi la sera ci si riuniva tutti intorno ad un fuoco al centro del piazzale antistante la grande scala che portava al portone centrale,se qualche  Kajira aveva ancora un po di forza  entrava nel pit da ballo e danzava per noi.

    Margot  mi era sempre vicina con la piccola Alika, in tutto quello serviva per l'organizzazione della piccola Oasi che man mano prendeva forma, nella foresta trovammo un cammello solitario, che brucava e un grande Bosk. li portammo al castello usandoli come mezzi di trasporto, la sera Io e Margot, salivamo nella nostra camera, situata sulle scale dietro quella che doveva essere stata la stanza di lettura (biblioteca) o di lavoro del Sire pirata che mi aveva preceduto, tanti libri ammassati ovunque, impedivano a volte il passaggio per entrare nella nostra camera privata, con un grande letto con coperte di damasco e alte colonne ai lati, dove grandi veli ci proteggevano dagli insetti notturni, e li passavamo le nostre ore d'amore se la stanchezza lo permetteva, dietro un paravento una grande vasca da bagno, le kajire si preoccupavano di riempire con acqua calda per la nostra gioia e  per rilassarci. Decisi di usare la torre per farne la stanza del trono, ci misi un grande tappeto con tanti cuscini per sedersi sia ospiti che kajire, e il trono di velluto rosso, importato dal pianeta Terra, un grande Mappagor (mappamondo goreano) girevole, delle mappe del pianeta Gor alle pareti. qualche mobile lasciato dal comandate della nave pirata, e qualche quadro alla parete.

  Una mattina ci svegliammo e nel giaciglio delle schiave formato da pellicce di Tarsk mancava  Asyaan, la schiava nativa della terra con la pelle olivastra, quando la comprai mi disse che l'avevano presa dal pianeta Terra da un posto chiamato India, dove tutti hanno quella pelle quasi nera, in un primo momento non ci feci caso, pensai fosse uscita prima per prendere l'acqua alla piccola cascata sulla riva del mare, ma  dopo qualche ora non ritornava ancora, chiamai le guardie, ordinai di ritrovarla e se necessario perlustrare tutta l'Oasi, non mi  era mai successo che una schiava si allontanasse senza permesso, ma non mi preoccupavo per che l'Oasi era su un isola e praticamente  impossibile scappare. Mi avviai verso il piazzale dove già alcuni manovali avevano iniziato il loro lavoro, quando il capo dei Pirati mi chiamò dicendomi:

-Sire un uomo manca all'appello questa mattina, si e allontanato senza permesso-

Fu facile capire cosa era accaduto, per che mancavano in due un uomo e una donna, la legge di Gor proibisce alle schiave private di appartarsi con un uomo senza che il Sire gli avesse dato il permesso.

    Ero un po preoccupato per l'accaduto, ed anche un po deluso, eravamo cosi felici e quella donna stava per rovinare tutto, dopo qualche ora di ricerca furono ritrovati in una capanna  nella foresta, portati nella grande piazza gli chiesi di raccontarmi la loro versione dei fatti in modo che li potessi giudicare,  iniziò l'uomo dicendomi:

-Ci siamo  innamorati e non possiamo vivere uno senza l'altra e siamo disposti a morire piuttosto che vivere separati-

  Una lacrima riempi i miei occhi, ripensai  alla mia amata Blues rinchiusa in chissà quale bordello a disposizione di uomini volgari e cattivi,  fu cosi che dopo aver ascoltato loro chiesi di ascoltare il Capitano dei Pirati nominato da me il giorno prima che mi disse:

-Lui e uno dei miei migliori uomini ed una volta mi ha salvato la vita durante una tempesta, io ne sono garante-

 Dopo un attenta riflessione  e per non turbare la vita appena iniziata in quel paradiso dissi:

-La legge di Gor prevede  che se un libero chiede come compagna una schiava, la rende libera dandogli la sua casta e il suo grado-

 In questo caso lei diventerebbe Pirata insieme a lui, ma alla fine dovevo essere io a decidere se dargli la libertà, ma non potevo concederla a meno che non la vendessi, fu cosi che chiesi a lui di comprarla formalmente per due Piastre d'argento, ed io la resi libera, firmando il suo certificato di donna libera,(free woman) promettendo di officiare personal
mente la cerimonia di Companion tra  loro.

  Fui contento di aver contribuito alla felicità di quei due innamorati, creando di fatto la prima famiglia sull'isola, diedi loro anche la capanna nella foresta in regalo di nozze, e tutti felici ritornammo alla normalità e ai nostri lavori.............continua

Nessun commento: