lunedì 6 luglio 2020

LA NOTTE-IL MARINAIO

Non sempre tutto va come vorremmo,ma con amore tutto si risolve,il cuore e pieno di gioia,non c'è spazio all'odio.

    Partimmo per un ennesimo viaggio, ultimamente non avevamo avuto tanto tempo per noi e per sbrigare alcune cose essenziali sulla terraferma.
RAVENNA PIAZZA DEL POPOLO
   Avevo approfittato abbastanza del mio giovane stomaco,spesso avevo bruciori, le sigarette fumate senza controllo, e il whisky che amavo tanto,non mancava mai una bottiglia aperta, per i momenti peggiori.
  Chiesi al 1° Ufficiale di  darmi qualcosa, ma non c'era niente di buono sulla nave, per alleviare quel fastidio che mi teneva sveglio, mi disse: 
-il prossimo viaggio, andremo a Ravenna,e ti farò marcare visita al Dottore marittimo-
   A Ravenna dovevamo prima scaricare, poi avremmo fatto qualche piccolo lavoro ai frigoriferi, e ai motori. 
   Cosi la settimana dopo eravamo nel canale di Ravenna, fermi nella grande darsena di fianco al pontile della SAROM.
     Chiamai la solita macchina a noleggio, che già altre volte mi aveva portato in Città, il Dottore era in via Grado, io conoscevo bene quella strada, abitava Mario Belanzoni , al numero 33, un ragazzo che avevo conosciuto nella pizzeria Romagnola vicino alla stazione, spesso quando eravamo al pontile della Sarom frequentavo insieme a colleghi, per passare la serata. l'avevo conosciuto una sera mentre ero fermo davanti alla porta, aspettavo il taxi.per riportarmi a bordo, lui come era solito fare mi disse:
- Mi dai cento lire per comprarmi le sigarette- 
    Io avevo le sigarette che prendevo dal cambusiere, noi sulle navi pagavamo una sciocchezza, gli regalai il pacchetto di Marlboro intero.
  Diventammo amici per la pelle, in quel periodo facevamo viaggi fissi  Ravenna-Venezia, ogni volta che tornavamo per caricare, ci vedevamo, anche se la signora Elsa la donna che mi faceva da madre a Ravenna e dove spesso mi fermavo anche a dormire, non voleva per che diceva:
-Mario e un poco di buono- 
Ma per me era giusto, andavamo ovunque insieme, spesso al cinema, e a volte al Club 2001 al Ponte Nuovo, una frazione di Ravenna,in quel periodo l'orchestra Casadei impazzava in romagna, ed in tutta Italia, praticamente era il loro locale, grandissimo, nuovo, con tanti giovani, ma io come al solito, non riuscivo a fare colpo su nessuna ragazza.un po per la timidezza e un po per che ero del Sud, e non eravamo visti tanto bene dalle ragazze. Spesso mi portava alla casa, capitava che si cambiava o che prendeva qualcosa e conoscevo sia la madre che il fratello,
    Dicevo, dovevo andare dal Dottore,mi feci lasciare al passaggio a livello sulla strada per Marina di Ravenna,dove ai lati del viale  c'erano degli alberi di mele selvatiche,mi fermai per ordinare il pane al forno nelle vicinanze, una commissione che mi aveva chiesto di fare il Cambusiere, poi mi avviai verso via Grado,una traversa sempre sulla stessa strada per Marina, non era molto distante lo studio Medico.
  Era una zona di case Popolari,con una chiesa e larghe strade,
dal Dottore c'era già tanta gente, a quell'ora di mattina, mi guardai intorno per una sedia, la trovai in un angolo, di fianco  era seduta una bellissima ragazza, che potava il fratellino incappottato,si era raffreddato, guardai il piccolino e lui mi sorrise, anch'io gli sorrisi, la sorella si accorse del gesto di simpatia e mi disse:
-buongiorno-
io gli risposi arrossendo:
-buongiorno come stai?-
lei capi che non ero del posto, mi chiese:
-Non sei di Ravenna ?-
 Vergognandomi un poco dissi:
-Sono di Bari-
 Lei per un momento rimase in silenzio, poi con un sorriso che illumino tutta la stanza disse;
-anche mio Padre e nativo del Sud e lavora alla Montedison-
 Io ero nervosissimo, mi piaceva quella ragazza, cosi bella e gentile, non era come quelle che frequentavano la pizzeria Romagnola, sboccate e con minigonne che lasciavano vedere le mutande.
Parlammo di tante cose, della sua scuola, voleva diventare Maestra, della sua vita.e della mia sul mare, gli raccontavo di essere marinaio ma che ultimamente, spesso eravamo a Ravenna e forse ci saremmo potuti incontrare ancora, magari per andare a ballare allo Strocchi, una discoteca  in Città,situata in un viale, dietro la Piazza del Popolo, altrimenti non sapevo come portarla al Ponte Nuovo,noi di solito andavamo in autostop.
lei disse.
-Giovedì uscirò per andare alla scuola guida, e per il locale anche la Casa del Popolo va bene, ci vanno anche i miei genitori-
Mi spiego dove era situata la scuola guida,ci saremmo incontrati e definire l'ora dell'appuntamento.
In quel momento mi chiamo l'infermiera, avevo precedenza essendo Marinaio, il Dottore mi visito, mi prescrisse delle pillole ed uscii,  la salutai mentre ci incrociammo sulla porta, confermandomi l'appuntamento.
  Ero felicissimo, finalmente avevo un sogno che si avverava, rientrai sulla nave felice, quel giorno tutto mi sembrava bello, persino quel burbero del Nostromo.
  La mattina seguente mentre eravamo al lavoro in coperta, vidi arrivare il camion dei viveri, mentre un marinaio collegava le manichette dell'acqua e del gasolio, lo guardavo preoccupato, di solito arrivava prima della partenza, che puntualmente arrivò la mattina dopo, una lacrima mi scese dagli occhi, saremmo partiti non sapevo ancora per dove, chiesi al nostromo che disse:
-andiamo in Libia per dei viaggi a Milazzo-
Non ebbi modo di salutare quella ragazza, ne avrei più rivisto.
per mesi facemmo quei maledetti viaggi tra la Libia e Milazzo in Sicilia.
  passavano i giorni e lentamente dimenticavo quella ragazza,  dimenticavo il suo nome Monica........I marinai non mantengono le promesse, avrà pensato lei ..


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