LA STORIA DEL GATTO raccontata dal gatto
Dopo non so quanto finalmente tutto tacque .e sempre con gli occhi chiusi mi aggrappavo alla maglia dell'umana,dopo un poco un altra voce di Umana,questa volta diversa molto più grande.mi prese nelle sue braccia.sentivo che parlavano nella loro lingua non capivo, l'umana mi porto del latte in una ciotola .....buonissimo come quello della mia mamma,iniziai a leccare quel latte mentre loro parlavano, forse discutevano.quello che si chiamava Francesco aveva un atteggiamento di preghiera verso l'Umana più grande.Mi preparano una cesta con una bella coperta e mi piazzarono al centro coprendomi con la stessa ,si stava bene al caldo avevo mangiato e bevuto,l'umana che si chiamava Sabrina non la finiva di accarezzarmi, devo dire la verità, a me piaceva,nel frattempo arrivarono altri due umani, uno si chiamava Vito e l'altra Annabella,anche loro mi prendevano a turno accarezzandomi e baciandomi,quasi quasi stavo meglio in questa nuova casa,anche se la mia Mamma mi mancava moltissimo e forse ora era in giro cercandomi e chiamandomi ad alta voce.
SUSCINO 1
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SUSCINO |
....Eppure la mamma appena nati a me i miei fratelli e sorelle ci raccomandava, di non allontanarci da lei, per
che diceva il mondo degli umani e pericoloso per noi gatti,noi felici giocavamo tutti insieme in un angolo di una grande casa chiamata fattoria,il cibo non mancava ,in un angolo avevamo sempre una ciotola piena di croccantini buonissimi e dolcissimi,e l'acqua a disposizione,ricordo un mio fratellino un giorno cadde nella ciotola per poco non affogava,la mamma lo afferro per il collo, lo tirò fuori in tempo.
....Una mattina giocavo nell'erba inseguendo una lucertola,proprio quelle verdi,la mamma spesso le portava per farci giocare,gli correvo dietro gli saltavo davanti,avevo dimenticato le parole della mamma di non allontanarmi, cosi mi ritrovai in un posto sconosciuto, con un nastro tutto nero, dove dei mostri rumorosi sfrecciavano da un lato e dall'altro.
....Mi ero perso, non trovavo la strada di casa, mi fermai
seduto nell'erba al ciglio di quella lunga fascia nera,intanto scendeva la sera,diventava buio ed io piangevo,si piangevo tanto,volevo la mia mamma, lei si che mi avrebbe protetto da quei mostri rumorosi infernali,le loro luci più diventava buio più erano accecanti,chiudevo gli occhi ad ogni passaggio,e piangevo,non avevo quasi più voce, pensai di attraversare quel nastro nero e cercare la mia mamma,dopo tante prove finalmente mi decisi,stavo attraversando, quasi al centro un rumore diverso e delle luci fisse mi accecarono,mi fermai smarrito e piangente,delle mani di Umani mi presero, era un Umana come quella che ci portava cibo,ma molto più giovane.
seduto nell'erba al ciglio di quella lunga fascia nera,intanto scendeva la sera,diventava buio ed io piangevo,si piangevo tanto,volevo la mia mamma, lei si che mi avrebbe protetto da quei mostri rumorosi infernali,le loro luci più diventava buio più erano accecanti,chiudevo gli occhi ad ogni passaggio,e piangevo,non avevo quasi più voce, pensai di attraversare quel nastro nero e cercare la mia mamma,dopo tante prove finalmente mi decisi,stavo attraversando, quasi al centro un rumore diverso e delle luci fisse mi accecarono,mi fermai smarrito e piangente,delle mani di Umani mi presero, era un Umana come quella che ci portava cibo,ma molto più giovane.
Mi strinse al suo petto,parlandomi nel loro linguaggio,mi disse:
< ciao sono Sabrina,non avere paura,hai perso la mamma ? >
io miagolavo questa volta di felicità per quel calore,e quella voce cosi dolce,si avvicinò un altro Umano che mi disse:
< ciao io sono Francesco, non aver paura ti portiamo in un posto sicuro cosi mangerai, berrai e starai al caldo >
Miagolavo per la felicità ero contento,avevo trovato finalmente qualcuno che mi avrebbe aiutato a trovare la mia mamma.
...Sempre stretto al petto di quella Umana al caldo di quei seni mi aggrappai felice miagolando,entrammo in uno di quei mezzi che faceva un rumore infernale,e vedevo gli alberi che si allontanavano creando sempre nuovi scenari di luci e panorami.

Intanto io mi ero piazzato nella cesta tutta per me,a casa avevo una vecchia coperta che usavamo tutti fratelli e sorelle anche la mamma si stendeva, questa cesta era calda e pulita non c'erano formiche e vermi.
Sentivo discutere gli umani sul nome da mettermi,io non avevo un nome,i gatti non li hanno,solo gli Umani pretendono di dartelo ,cosi,l'umano francesco disse lo chiamiamo
< Mimì > l'umano Vito disse lo chiamiamo < mike > l'umana disse lo chiamiamo < Orlino > mentre discutevano arrivo un altro umano grande, somigliava un poco ai gatti per che aveva molti peli sulla faccia.
L'umana grande che si chiamava Maria gli disse: che mi avevano trovato i figli e che volevano adottarmi. Lui all'inizio non voleva poi si convinse,e disse: < lo chiameremo Suscino >
.....Ora ho quattro nomi pensai, ma ero felice di aver trovato una casa grande mi guardavo intorno e vedevo tanti posti e tante piante dove giocare........Pensai che sarei stato benissimo con loro...........continua
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