IL GIORNO STA FINENDO
Il giorno nonostante fosse iniziato male,man mano che passava il tempo tutto andava per il meglio,la strada quella mattina sembrava un nastro nero deserto,non si vedevano macchine,solo alberi, che dal finestrino passavano veloci e le solite case.

MONOPOLI VISTA DAL MARE
Il tratto in salita,come al solito sembrava non finire mai, dalla quinta marcia ero arrivato alla seconda ,poi l’ultima curva ed iniziava il rettilineo,conoscevo a memoria quella strada dopo anni e anni che la percorrevo mattina e sera,a volte un collega mi chiedeva se quel giorno lo accompagnassi,io a malincuore lo facevo,odiavo dover parlare con qualcuno in macchina,specialmente se non lo conoscevo e non sapevo i suoi pensieri e la sua vita,finiva che si parlava di cose senza senso.
Una volpe d’un tratto saltò fuori da un muro a secco,con i suoi occhi lampeggianti e attraversò la strada,incurante della mia macchina,mi meravigliai come non l’avessi ammazzata,già una volta un gatto, lo presi nella ruota anteriore e mi sporco la carrozzeria di sangue.Avevo già superato villa Carenza,poi villa Meo-Evoli e ancora villa Indelli,conoscevo passo passo quella strada,finita la curva la piazza della chiesa della Cozzana, noi a Monopoli quella contrada la chiamiamo: Madonna del Rosario, subito dopo la chiesa in costruzione, sulla destra dopo il Bar,una ragazza ferma sul ciglio della strada, fece un cenno per fermarmi,accostai,aprii il finestrino, lei disse di aver perso l’Autobus per Conversano dove frequentava il Magistrale,la guardai meglio era veramente carina anche se vestiva trasandata,come i ragazzi di oggi con Jeans strappati e un maglione largo che ci stavano in due,aveva i capelli lunghi mesciati viola, si vedevano spesso ragazze conciate cosi anche con Rosa e Azzurro Turchino come le Fate.
Salita a bordo,la pregai di mettere la cintura,fu allora che notai il suo seno prorompente sotto quel maglione,si vedeva bene che non portava reggiseno,i capezzoli puntavano in avanti come a voler rompere quella lana,quello che stonava un poco era il suo rossetto che dava sul marrone contornato di nero,pensai sono rimasto indietro di secoli, non avevo avuto più contatto con le ragazze, capii che il tempo era passato,avevo delle nipotine ma ancora adolescenti,non ancora seguaci della moda,ed io avevo due figli maschi.
Gli chiesi a che scuola andasse,lei disse frequento il 4°superiore di Magistrale,ma che non aveva tanta voglia di studiare,amava la musica e gli amici,l’avevo capito dai messaggi che continuamente scriveva su quel cellulare,e mentre scriveva parlava con me, si era girata leggermente verso di me,racchiuse un po le gambe, le ginocchia toccavano la leva del cambio,che continuamente usavo su quella strada tortuosa,spesso gli sfioravo il ginocchio,lei non dava segni di fastidio,anzi ogni volta scendeva ancora più verso di me,fin che non gli misi la mano sul ginocchio stringendolo piano,eravamo entrambi arrossati in viso,io sentivo la presenza di quella giovane quasi diciottenne con quei seni appuntiti,volevo toccarli,ma la strada era molto pericolosa ,stretta e piena di curve avevo sempre desiderato avere un avventura con una ragazza, ormai e molti anni che ero sposato

CONVERSANO(BA)
Eravamo quasi vicini al paese di Conversano,attraversai in passaggio a livello presi il rettilineo che entra in città,lei mi disse:non ho voglia oggi di andare a scuola, vorrei fare una bella passeggiata,io presi la palla al balzo e dissi:Oggi non ho gran che da fare solo un paio di controlli a dei macchinari,poi sono libero se vuoi possiamo stare un po insieme,lei accetto intanto gli avevo passato la mano dietro la testa scendendo dietro le spalle, fin che non arrivai a toccargli quel seno che avevo fantasticato nel viaggio.Mi fermai un attimo nello stradone del Palazzetto dello Sport,l'attirai a me baciandola aveva un sapore di menta della gomma da masticare, non era troppo brava nel baciare,pensai migliorerà. dopo di che ripartii alla volta del mio primo cliente,poi il secondo,dopo di che.mi diressi verso Castellana grotte,

CONVENTO MADONNA DELLA VETRANA-CASTELLANA GROTTE
,dove sapevo di un posto isolato vicino al Convento. guidando con la mano nella mano,arrivammo nella piazza sempre deserta,che io conoscevo bene, molte volte mi ero fermato a mangiare un panino e riposarmi un oretta.
Un po impacciati all'inizio poi pian piano ci sciogliemmo in un abbraccio che duro un eternità con le nostre bocche attaccate,in un bacio profondo sensuale e le mie mani che toccavano tutto il corpo di quella ragazza, disse di chiamarsi Mina, mi bloccai quando disse: sono ancora vergine,mentre cercavo di sbottonargli i pantaloni, poi disse: per oggi basta cosi, in seguito quando faremo amicizia, e conosciuti meglio,forse sarò tua,per ora non voglio tradire il mio ragazzo più di tanto. Dovetti accettare mio malgrado, non volevo spaventarla era ancora minorenne ,cosi aspettammo le dodici abbracciati, l’accompagnai al posto dove l’avevo caricata la mattina,con la promessa che ci saremmo rivisti
Il giorno nonostante fosse iniziato male,man mano che passava il tempo tutto andava per il meglio,la strada quella mattina sembrava un nastro nero deserto,non si vedevano macchine,solo alberi, che dal finestrino passavano veloci e le solite case.
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MONOPOLI VISTA DAL MARE |
Il tratto in salita,come al solito sembrava non finire mai, dalla quinta marcia ero arrivato alla seconda ,poi l’ultima curva ed iniziava il rettilineo,conoscevo a memoria quella strada dopo anni e anni che la percorrevo mattina e sera,a volte un collega mi chiedeva se quel giorno lo accompagnassi,io a malincuore lo facevo,odiavo dover parlare con qualcuno in macchina,specialmente se non lo conoscevo e non sapevo i suoi pensieri e la sua vita,finiva che si parlava di cose senza senso.
Una volpe d’un tratto saltò fuori da un muro a secco,con i suoi occhi lampeggianti e attraversò la strada,incurante della mia macchina,mi meravigliai come non l’avessi ammazzata,già una volta un gatto, lo presi nella ruota anteriore e mi sporco la carrozzeria di sangue.Avevo già superato villa Carenza,poi villa Meo-Evoli e ancora villa Indelli,conoscevo passo passo quella strada,finita la curva la piazza della chiesa della Cozzana, noi a Monopoli quella contrada la chiamiamo: Madonna del Rosario, subito dopo la chiesa in costruzione, sulla destra dopo il Bar,una ragazza ferma sul ciglio della strada, fece un cenno per fermarmi,accostai,aprii il finestrino, lei disse di aver perso l’Autobus per Conversano dove frequentava il Magistrale,la guardai meglio era veramente carina anche se vestiva trasandata,come i ragazzi di oggi con Jeans strappati e un maglione largo che ci stavano in due,aveva i capelli lunghi mesciati viola, si vedevano spesso ragazze conciate cosi anche con Rosa e Azzurro Turchino come le Fate.
Salita a bordo,la pregai di mettere la cintura,fu allora che notai il suo seno prorompente sotto quel maglione,si vedeva bene che non portava reggiseno,i capezzoli puntavano in avanti come a voler rompere quella lana,quello che stonava un poco era il suo rossetto che dava sul marrone contornato di nero,pensai sono rimasto indietro di secoli, non avevo avuto più contatto con le ragazze, capii che il tempo era passato,avevo delle nipotine ma ancora adolescenti,non ancora seguaci della moda,ed io avevo due figli maschi.
Gli chiesi a che scuola andasse,lei disse frequento il 4°superiore di Magistrale,ma che non aveva tanta voglia di studiare,amava la musica e gli amici,l’avevo capito dai messaggi che continuamente scriveva su quel cellulare,e mentre scriveva parlava con me, si era girata leggermente verso di me,racchiuse un po le gambe, le ginocchia toccavano la leva del cambio,che continuamente usavo su quella strada tortuosa,spesso gli sfioravo il ginocchio,lei non dava segni di fastidio,anzi ogni volta scendeva ancora più verso di me,fin che non gli misi la mano sul ginocchio stringendolo piano,eravamo entrambi arrossati in viso,io sentivo la presenza di quella giovane quasi diciottenne con quei seni appuntiti,volevo toccarli,ma la strada era molto pericolosa ,stretta e piena di curve avevo sempre desiderato avere un avventura con una ragazza, ormai e molti anni che ero sposato
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CONVERSANO(BA) |
Eravamo quasi vicini al paese di Conversano,attraversai in passaggio a livello presi il rettilineo che entra in città,lei mi disse:non ho voglia oggi di andare a scuola, vorrei fare una bella passeggiata,io presi la palla al balzo e dissi:Oggi non ho gran che da fare solo un paio di controlli a dei macchinari,poi sono libero se vuoi possiamo stare un po insieme,lei accetto intanto gli avevo passato la mano dietro la testa scendendo dietro le spalle, fin che non arrivai a toccargli quel seno che avevo fantasticato nel viaggio.Mi fermai un attimo nello stradone del Palazzetto dello Sport,l'attirai a me baciandola aveva un sapore di menta della gomma da masticare, non era troppo brava nel baciare,pensai migliorerà. dopo di che ripartii alla volta del mio primo cliente,poi il secondo,dopo di che.mi diressi verso Castellana grotte,
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CONVENTO MADONNA DELLA VETRANA-CASTELLANA GROTTE |
Un po impacciati all'inizio poi pian piano ci sciogliemmo in un abbraccio che duro un eternità con le nostre bocche attaccate,in un bacio profondo sensuale e le mie mani che toccavano tutto il corpo di quella ragazza, disse di chiamarsi Mina, mi bloccai quando disse: sono ancora vergine,mentre cercavo di sbottonargli i pantaloni, poi disse: per oggi basta cosi, in seguito quando faremo amicizia, e conosciuti meglio,forse sarò tua,per ora non voglio tradire il mio ragazzo più di tanto. Dovetti accettare mio malgrado, non volevo spaventarla era ancora minorenne ,cosi aspettammo le dodici abbracciati, l’accompagnai al posto dove l’avevo caricata la mattina,con la promessa che ci saremmo rivisti
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