MAL DI MARE
1) Il treno correva veloce nella notte ,rivoli d'acqua sui finestrini, facevano linee contorte si perdevano in tante gocce.Ero partito la sera prima molto emozionato anche un po' triste, lasciavo la mia vita vissuta fino ad allora nel sogno di avventure,e di una vta diversa come quella che mia madre raccontava a casa di zio Lenny che passava la vita sul mare.Ero nel corridoio,non volevo sedermi ero troppo ansioso,e stare dentro lo scompartimento con militari che parlavano ad alta voce, e due emigranti Salentini riconoscevo dall'accento marcato che mangiavano pagnotte e bevevano vino.
le luci delle città, scorrevano veloci al mio sguardo, non avevo mai visto un paesaggio notturno dal treno, pensavo alla mia destinazione una città che si avevo letto nei libri, avevamo studiato a scuola di Teodorico, la tomba di Dante, e nelle vicinanze nelle paludi era morta Anita, la moglie di Garibaldi. ..Al paesaggio di luci e macchine si era sostituito un lungo tratto di spiaggia i binari correvano in vicinanza e si vedevano in lontananza barche illuminate e delle torri con mille luci, sembravano piccole città in mezzo al mare, seppi in seguito erano piattaforme Petroliere.
Chiudo gli occhi. vedo scorrere la mia vita, fino ad allora fatta di lavoro, fame e povertà, dopo la malattia di mio padre negli ultimi tempi sempre a letto.
Insieme ai miei amici avevamo comprato le scarpe dei Beatles, i vestiti neri per somigliare a loro,io li amavo, era per me un modo per identificarmi con i giovani del mondo, mi faceva sentire meno triste, compravo i loro dischi da Genualdo, in piazza Vittorio Emanuele,(450 lire), li ascoltavo all'infinito tutti, dal primo all'ultimo, mentre i ragazzi con più possibilità,cominciavano a formare delle orchestrine ..Intanto le luci incominciarono a diradarsi, quasi a scomparire in una specie di fumo,(la nebbia) non avevo mai visto una tristezza del genere, un freddo, mi prese il cuore .noooo, non era quello che mi aspettavo, quando il treno si fermo ,scendendo non riuscivo a distinguere le cose, le persone, niente,uscii fuori.dalla stazione,una solitudine a quell'ora del mattino,volevo ritornare indietro nel tempo, stare a casa nel mio letto caldo e aspettare le sette per andare al lavoro .Ma ero li ormai .dovevo affrontare la realtà
Insieme ai miei amici avevamo comprato le scarpe dei Beatles, i vestiti neri per somigliare a loro,io li amavo, era per me un modo per identificarmi con i giovani del mondo, mi faceva sentire meno triste, compravo i loro dischi da Genualdo, in piazza Vittorio Emanuele,(450 lire), li ascoltavo all'infinito tutti, dal primo all'ultimo, mentre i ragazzi con più possibilità,cominciavano a formare delle orchestrine ..Intanto le luci incominciarono a diradarsi, quasi a scomparire in una specie di fumo,(la nebbia) non avevo mai visto una tristezza del genere, un freddo, mi prese il cuore .noooo, non era quello che mi aspettavo, quando il treno si fermo ,scendendo non riuscivo a distinguere le cose, le persone, niente,uscii fuori.dalla stazione,una solitudine a quell'ora del mattino,volevo ritornare indietro nel tempo, stare a casa nel mio letto caldo e aspettare le sette per andare al lavoro .Ma ero li ormai .dovevo affrontare la realtà
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