ARRIVO A KORAT NELLA REGIONE DI SHENDI
Alika si addormento tenendo stretti a se i piccoli principi, Orlando il più grande gli sringeva le mani, come se volesse proteggerla, ricordava a malapena la fuga, aveva ancora nella sua mente il fuoco che circondava la tenda, le urla della gente e i cammelli che calpestavano tutto, il più piccolo Darian dormiva tranquillo fra le braccia della sua amata schiava, era per lui più di una madre, Alika lo aveva visto nascere e allevato, per lui era come un gioco questa nuova avventura che non era altro che una fuga senza ritorno.
Partirono all'alba, la carovana guidata da esperte guide abituate alla sabbia del deserto, coperti fino ai piedi dai loro lunghi abiti, Alika prese posto nella grande cesta su un cammello, alcuni uomini della scorta correvano con i loro cavalli, davano sicurezza al mercanti con la loro mercanzia, quando il sole fù alto nel cielo e il caldo insopportabile, allestirono una tenda di fortuna per ripararsi sal quel fuoco cocente, sarebbero ripartiti nel primo pomeriggio dopo aver mangiato qualcosa.
Finalmente una mattina scalando una duna, in cima intravidero le montagne di Shendi, e nel pomeriggio, la foresta, si sarebbero tenuti alla larga da quella foresta infestata dalle Pantere, e da tribù Talunes, nessuno osava attraversarla, certo si sarebbero risparmiato molti giorni di viaggio, arrivando a Bacu, poi prendere la nuova strada per Korat, ma meglio costeggiare le montagne.
Arrivarono a quella città situata su un promontorio dall'apparenza insormontabile, con le sue alte mura e un sentiero stretto, i mercanti si fermarono al porto di Ship Rock, il porto naturale di Korat da li si poteva raggiungere facilmente la grande isola di Landa con le sue piccole isolette intorno, Alika non laciava i bambini neanche per un attimo, era troppo spaventata per la perdita dei suoi padroni e di tutto quello che aveva, i suoi vestiti e i suoi gioieli che la padrona la Regina a volte gli regalava, ora non aveva più niente solo la speranza di trovare qualcuno che si prendesse cura dei piccoli e che gli desse un giaciglio e del cibo sicuro nel tempo.
Il Comandante delle guardie, non riusciva a credere che l'oasi delle sette palme fosse stato attaccato e distrutta, quando Alika gli spiego che i bambini erano i principi ereditari, lui con segno di rispetto accompagno la donna con i bambini dall'ubar della citta un certo Marcus, che accolse i piccoli nel grande salone dei ricevimenti, chiamando i suoi consiglieri per capire come fare per il futuro dei piccoli.
Dopo tante discussioni su chi e come, il Notaio della città sir Scorbius si fece avanti chiedendo di poterli adottare in quanto lui e la moglie non avevano figli e potevano dedicarsi a loro, l'Ubar Marcus, in un primo tempo alquanto scettico per che il Notaio e la moglie non erano più tanto giovani, ma poi constatato che nessun altro era in grado di farlo affido i piccoli Principi Orlando e Darian q quell'uomo piccolo di statura con i capelli bianchi e con le vesti impolverate nel maneggiare le carte dell'archivio e dei certificati.
Inizio una nuova vita, Scorbius viveva in una casa annerita dal tempo con stanze poco illuminate , e una grande sala dove la moglie passava il tempo cucendo e ricamando, ora avrebbe finalmente avuto due bambini da accudire, era stato il suo sogno fin da bambina avere figli crescerli mandarli a scuola e vederli grandi, e per che no avere poi dei nipotini tra i piedi da vecchia, Scorbius passava maggior parte del suo temo nella torre degli Scribi, in una stanza dove spesso era soffocato da carte e rotoli di registrazioni e commerci, spesso i piccoli Orlando e Darian salivano su quella torre, ammiravano il lavoro del nuovo padre, aiutandolo a volte nella sistemazione degli scrools, e intanto il tempo passava lento e inesorabile, i Bambini crescevano bene, imparavano a leggere e scrivere e a combattere con i loro coetanei nella piccola arena a loro dedicata.
A volte Alika portava i bambini con se quando scendeva per raggiungere Ship Rock, i bambini amavano guardare le navi alle banchine, ammiravano quei Capitani armati fino ai denti che scendevano la passerella altezzosi e forti, poi Alika li portava nella zona dove i pescatori avevano le case, guardavano quei pesci in vendita, pregando Alika di comprare alcuni che loro amavano mangiare, era una cosa nuova per loro, nel deserto non c'è mare ne pesce, poi dopo aver comprato provviste dal mercato ritornavano felici a Korat, l'Ubar li registro come cittadini, con il nome di Orlando e Darian di Korat, erano pronti per diventare parte integrante della città.
Tutto sembrava tranquillo, la gente felice lavorava e il porto si riempiva di navi con la merce destinata alle Oasi dell'interno del Thahari, avevano sempre pensato che la citta con la sua rocca fosse imprendibile e inattaccabile ma si sbagliavano, da alcuni giorni si vedevano facce nuove entrare in città danne per lo più, ma niente poteva presagire quello che sarebbe successo, durante un torneo nell'arena, dove la maggior parte dei cittadini era assiepata per la festa, alcune donne che non erano altro che Pantere travestite da Dame arrivarono al piccolo cancello di sicurezza poco vigilato, per loro fù un gioco da ragazzi sopraffare le due guardie e aprire il cancello dove molte Pantere armate fino ai denti entrarono di soppiatto correndo verso l'arena dove avrebbero chiuso all'interno le guaride e tutti gli spettatori, per poi dare alle fiamme le case e uccidendo chi si trovava sulla loro strada, quella che sembrava una rocca inespugnabile in poco tempo divenne un cumulo di macerie.
Alika aveva avuto un sospetto quando aveva visto le donne sgattaiolare per i vicoli, qualcosa nella sua mente la teneva in allarme, non perdeva mai d'occhio i bambini, e quando si affaccio all'uscio vide chiaramente delle donne Pantere correre e appiccare il fuoco alle case, non si perse d'animo, prese i bambini li vesti in fretta e furia, vestendosi anche lei con una corta tunica, che la si poteva scambiare per una pantera, aveva preso del carbone dal camino e si era tinta la faccia, approfittando di un momento che la strada era libera scappo verso la piccola porta che dava sulla scarpata del promontorio, prego i bambini di fare silenzio, nessuno si accorse di le, nella confusione e nelle urla dei cittadini che morivano.
Dopo aver sceso quella ripida scarpata siincammino attraverso i campi verso il porto, le navi erano salpate quasi tutte, rimaneva ancora una che si accingeva a togliere gli ormeggi, lei gridando e pregando arrivo sotto quella nave, pimngendo supplico il comandante di prenderla a bordo per salvare i bambini, Ilcomandante ordino di farla salire nel momento che toglievano la passerella, portandola con i piccoli nella stiva, l'avrebbero fatta salire quando fossero in alto mare, quando fu in coperta chiese al capitano dove fose diretto, gli rispose che avrebbero fatto tappa all'arcipelago di Cos caricare il vino e ripartire per il nord, verso un villaggio di nome Finnur fjiord, Alika era felice, sarebbe ritornata alla sua terra, chissa se qualcuno della sua famiglia viveva ancora, ma per ora voleva solo accudire i bambini e aiutare in cucina con i pasti dei marinai, il domani era aportata di mano..............