giovedì 24 aprile 2025


UN RICORDO DEL CUORE (dedicato a dino rip.)

   Come al solito la sera appoggiato a quel banco del bar Allegrini, ordinavo il mio solito Martini dry, avevo preso questa abitudine dopo aver letto in un libro, di un investigatore che lo beveva, e se devo confessarvi tutto, a me non piaceva, era brutto frizzante e amaro, lasciavo l''oliva alla fine per togliermi quel gusto amaro dalla bocca.
    Uscivo fuori facendomi spazio tra gli avventori e bambini vocianti che compravano il loro gelato, e mi spostavo verso l'angolo della Casa del Caffe, era il luogo dove la sera come al solito ci si incontrava io non avevo tanti amici, solo tanti ma tanti conoscenti si parlava di tutto ma andava, a finire che si andava al Cinema Radar, non prima di essere passati dal forno Barese, in via Muzio Sforza, per un pezzo di focaccia o tipo di pizza detto ''Triangolo'', la padrona una bella donna aveva un figlio maschio e altre figlie femmine, tra cui la più bella inseguita da tutti, ma lei preferiva quelli ricchi. tipo Angioletto o altri, da grande lascio la città per andare a vivere al Nord.
onofrio, piero, dino
   Il figlio maschio che non ho mai saputo il nome, lo chiamavano tutti '' Panzerotto'' faceva parte del gruppo dei più in voga, tra loro cera Fernando il napoletano, Piero Leggero, Zio Tom, Mauro Licci (rip) lui mori il giorno che l'Italia diventò campione del mondo nel 1982, mentre facevano il carosello con le auto sbatte la testa alla macchina del senso inverso, un brutto colpo, c'era anche un altro che chiamavano il  ''Sciommo'' penso si chiamasse Mino, ma non l'ho più visto da anni, forse morto, ma non ne sono sicuro, c'era anche Piero il Bello, la madre la chiamavano la Regina in via Argento, era una donna altezzosa ed elegante, ora lavora come restauratore di mobili, almeno cosi ricordo, c'era qualche altro ma solo un vaghi ricordi il  loro nome, ci fù un periodo che Franco del Baricentro li frequentava, ma loro appartenevano ad un altro mondo, il mio era diverso, era fatto di amici che lavoravano, ma  più di ogni altro eravamo gli artefici della protesta giovanile alla nostra città, ci vestivamo con abiti fuori dalla norma e già i capelli si allungavano, eravamo i cosidetti ''contestatori'' i ragazzi Beat, o figli dei fiori.
 
Mi sforzo di ricordare come tutto sia iniziato, quando ce stato il cambiamento, da vivere la strada con ragazzi, lavorare tutta la settimana e la domenica pomeriggio al cinema, la sera poi, due passi al borgo, al massimo un panzerotto e il ritorno a casa. Una sera tornando dal lavoro in officina meccanica in via Umberto, (ora li c'è un Bar dove Dino passava il suo tempo gli ultimi tempi) ,nella stanza al piano terra della nostra casa su quattro livelli, nel mettere la mia bicicletta in quella stanza adibita a deposito di biciclette e della vespa di mio fratello Dino gia grande, lui aveva ormai sedici anni, lo vidi con un altro ragazzo poco più grande di lui seduti con una chitarra, si chiamava Franco abitava nella zona del purgatorio, poco lontano da casa, gli spiegava i primi accordi per imparare a suonare, io penso che fù in quel momento che la mia vita cambiò, con Dino la sera andavamo nei ''Club''  di solito locali sotterranei dove le nuove orgchestrine provavano, era un mondo nuovo, e nuovi amici naturalmente, in uno di quei club conobbi Peppino ''casa del merletto''  lui aveva un cugino che si chiamava franco il Brindisino, questi appena trasferitori a Monopoli, molto più grande di noi, insegnava a Peppino e Dino  la chitarra, il fratello Nino suonava la batteria, anche Franchino '' u cumpagn'' si aggrego con il sax, lui suonava nel gruppo di Franco il Sciommo '' il giornalaio''  quel gruppo suonava un repertorio antico, entro nel  nuovo gruppo nascente dei ''Lovers'' provavano in diversi posti, anche peppino Innocenti, un bravo cantante entro nel gruppo, che diventò uno dei migliori della città, insieme a Peppino conobbi Vito e Cosimino Pugliese ''Assogghie'' diventammo amici del cuore noi tre, poi arrivo anche Elio Martiradonna (rip), al borgo conoscemmo Mimma ''la Bionda''  loro abitavano da piccoli nelle vicinanze di casa mia poi trasferitori, anche il fratello Enzo (rip), entrò nel nostro gruppo, diventammo inseparabili, io passavo ore nella casa di Vito e Cosimo in attesa che si vestissero per uscire, poi con Peppino e gli altri ci fermavamo al Borgo, dalla parte del Bar Rudy, la zone dei poveri e delle ragazze del paese vecchio, mentre i ricchi di allora sempre pieni di donne, passeggiavano dalla parte dello stradone,, ma tutti comunque con il loro avanti e indietro infinitamente fino alla stanchezza totale poi a casa.

    Un giorno incontrai un vecchio amico della mia strada  che si chiamava Nicola, mi disse che lui si era appena imbarcato su una nave, era in licenza a casa per qualche giorno, mi parlo della vita in mare dei posti che visitava e dei soldi che guadagnava, Io che avevo sempre sognato di girare il mondo come zio Nino, il fratello di mia madre, ormai stabilitosi in America, gli chisi quale procedura seguire per imbarcarmi, mi spiego che alla Capitaneria di porto mi avrebbero dato la lista dei documenti da preparare, mi buttai a capofitto in quella nuova avventura, ritirato i documenti dal Comune aspettavo di essere chiamato a Bari per il '' nuoto e voga'' le prove necessarie per il libretto di navigazione, e dopo un paio di mesi avevo il libretto anche se non materialmente perche se non avevi una richiesta d'imbarco non lo ritiravi.
Scrissi a Nicola, sulla nave dove era imbarcato che si chiamava ''' Mc Otis''  se poteva aiutarmi, era Agosto, verso la fine di Dicembre mi arrivò un telegramma per imbarcarmi su quella nave come Mozzo, riusci a superare sia il mio datore di lavoro Ramirez, che mia Madre piangente che mi sconsigliavano di partire, ma fui irremovibile, e al 22 Dicembre Partii per la prima volta dal mio Paese verso una città sconosciuta '' Ravenna''  li mi sarei imbarcato sulla nave, e per due lunghi anni avrei lavorato come mozzo e giovanotto di 1° classe, soffrendo tanto il mare e la solitudine, anche se quando eravamo fermi ai pporti correvo nelle città per girare e conoscere gente, ma questa è un altra storia..............



 
darianeditor
  

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