LA NOTTE 8
Il tempo passa in fretta e noi gia pronti per lasciare quella città cosi bella e con delle donne bellissime,anche i posti che avevamo visitato ,rimarranno per sempre nei miei pensieri,in poco tempo avevo conosciito tante cose nuove, la cattedrale il panteon e la strada che conduceva a Monreale una cittadina sulla collina proprio sopra palermo .a dire il vero aveva solo una grande chiesa il resto anonimo.quello che mi colpi fu anche il cantiere navale dove era in costruzione l'AGIP MILANO una grande petroliera che di li a poco avrebbero varato.
Lasciato il porto ci dirigemmo verso sinistra oltrepassammo il promontorio e appena dopo c'era l'aereoporto si vedevano aerei atterrare.in seguito avrei preso tante volte l'aereo da quell'aereoporto.
facevamo navigazione costiera e la destinazione sarebbe stata un pontile nei pressi di tripoli in libia,dove avremmo caricato greggio per milazzo un altra città della sicilia orientale alla raffineria della SAROM,rimasi stupito nel sentire que nome perche anche al nostro paese c'era un deposito sulla scogliera di quella grande azienda petrolifera,oltrepassammo un grande golfo ed io che ero curioso guardavo sulla carta nautica il nome ,Castellammare del Golfo con una grande spiaggia e tante montagne alle spalle,verso il pomeriggio oltrepassammo Favignana un isola vicino Trapani mettemmo la prua verso rotta 104 grido il comandante che stranamente era in plancia quel giorno ed io ero al timone alla via rispose quando confermai la rotta. per la libia .il mattino dopo oltrepassammo l'isola di Pantelleria ma si vedeva solo una grande montagna,il pomeriggio l'isola di lampedusa, ma vedevamo solo un rilievo montagnoso ..
Il resto del viaggio abbastanza noioso se non per le tante navi che si incrciavano , la cosa che a me piaceva di piu era il saluto con la bandiera alle navi militari quel tenebroso nostromo mandava sempre me,diceva -guaglio fai il saluto , ed io andavo all'albero prima della poppa e facevo scendere e salire la bandiera italiana in segno di saluto.Molti pescherecci erano alla loro pesca ma un po fuori dalle rotte del canale di Sicilia.
.Due giorni dopo arrivammo in libia faceva caldo avevamo 40° e la coperta della petroliera era tutto un fumo perche il petrolio cioe' il greggio era perennemente riscaldato altrimenti si condensava ed anche a bordo a volte mettevamo il vapore nelle tamke .
Ma neanche il tempo di guardarci attorno che il carico era completato e ripartimmo alla volta di Gela

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